Molto probabilmente ad ogni donna che sta leggendo questo articolo in un certo momento della sua vita, magari solo ieri o oggi sarà successo di subire molestie vocali per strada.
Il progetto di una ragazza contro le molestie per strada
Il campionari, come purtroppo ben sappiamo, è sempre ben nutrito:
- gesti espliciti,
- frasi brutali,
- viscidi ammiccamenti,
- per poi passare ai palpeggiamenti sui mezzi pubblici e via dicendo.
Quando accade, in qualche modo ci sentiamo offese e violate da chi non ha alcun diritto di trattarci in quel modo, riducendoci a mero oggetto sessuale, carne che cammina disponibile per il loro solo e unico piacere.
Ad essere consapevole di ciò è la ventenne Noa Jansma, studentessa di Amsterdam che ha trovato un modo tutto suo per rispondere alle frequenti offese che subisce camminando semplicemente per strada.
“Cari molestatori” è il titolo della sua pagina Instagram dove ha pubblicato i selfie insieme all’uomo che l’ha molestata riportando la frase che le è stata rivolta.
Non si tratta di scatti rubati, ma di veri selfie con individui che, ancora più gravemente, se mai è possibile, non si rendono nemmeno conto di averle rivolto un commento che certamente né lei né nessuna altra donna avrebbe apprezzato.
In un solo mese ha raccolto 30 scatti, uno al giorno in media, venendo seguita da 276 mila fan.
“Il mio progetto mira a creare consapevolezza sull’oggettificazione delle donne nella vita quotidiana. Dal momento che molte persone non sanno quanto spesso e in quale contesto si verifica la molestia, mostrerò i miei molestatori nel periodo di un mese.
Nel selfie sia l’oggettificazione che l’oggetto sono assemblati in una composizione. Io, come oggetto, sono davanti al molestatore e rappresento il rapporto di potere inverso causato da questo progetto.”
Noa Jansma aveva in mente da tempo di dedicarsi a questo progetto, ma la molestia di due ragazzi in treno è stato ciò che l’ha spinta all’azione.
Solo un uomo di quelli autografati le ha chiesto perché desiderasse un selfie con lui.
“Non sono sospettosi perché pensano che quello che fanno sia perfettamente normale“.
In alcune occasioni lei stessa non si è sentita sicura abbastanza da chiedere alla persona un selfie.
Dopo un mese Noa Jansma ha deciso di passare il testimone ad altre ragazze nel mondo.
Ad Amsterdam la molestia da strada verrà punita da gennaio 2018 con una multa da 190 Euro, Jasma commenta: “ è simbolico, ma è una cosa positiva”.
Ecco un breve campionario delle frasi che le sono state rivolte.
… dopo avermi seguita per 10 minuti di seguito “ragazza provocante dove vai? Posso venire con te?”
seguendomi lentamente per 2 strade urlando “sexy” e “vuoi venire nella mia macchina?”.
Classico 2.0 “pssst, possiamo avere il tuo numero?”
Il mio nome non è piccola.
“So cosa vorrei fare con te, piccola”.
“hey ragazza sexy dove vai da sola?”
“Hey bellissima, perché sei triste?
“Non sono triste?”
“Perché allora non mi sorridi? sei troppo dolce per essere triste”.
“mmm lo vuoi un bacino?”
Alcuni utenti di dearcatcallers si sono lamentati per il fatto che alcuni commenti non sembrano così offensivi, ma se vi soffermate a rifletterci si tratta pur sempre di approcci inopportuni, talora inquietanti, commessi da giovani, adulti, uomini di ogni età ed etnia che non si rendono minimamente conto che quello che fanno è sbagliato o, se ne sono vagamente consapevoli continuano comunque a perpetrarlo.
Unimamme, se vi è accaduto o avete assistito a qualcosa di simile saprete quanto brucia e quanto lasci dentro di noi un sentimento di rabbia e impotenza, certamente non vorreste che accadesse mai alle vostre bambine.
Per questo tutti i genitori devono impegnarsi per educare i propri figli al rispetto di se stessi e degli altri, la lotta contro le disparità di genere, il femminicidio, ecc.. comincia con l’educazione tra le mura della propria casa, ne siamo tutti responsabili.
Cosa ne pensate del progetto di questa ragazza di cui si legge sull’Indipendent? Lo trovate utile?
Vi lasciamo con ciò che accade a una ragazza che cammina per strada.