Ci sono delle storie davvero emozionanti, che ti toccano il cuore. Abituati come siamo alle cattive notizie, ad un mondo pieno di pericoli, di tragedie, quando ne leggiamo una che non è in questa direzione, ci sentiamo profondamente grati per il fatto che la vita può essere anche altro, qualcosa di bello, e che soprattutto esiste ancora la gentilezza tra gli uomini.
E’ il caso di un barbiere canadese Franz Jakob che ha il suo negozio a Rouyn-Noranda, in Quebec.
Franz prende proprio a cuore il suo lavoro, visto che non si ferma davanti a nulla, nemmeno a clienti che potrebbero essere considerati “difficili”.
E’ il caso di un bambino autistico di 6 anni che non ama stare seduto: come si può allora tagliargli i capelli? Sicuramente può essere considerata un’impresa e magari la mamma ci ha messo diverso tempo per convincerlo ad andare.
Magari il fatto di essere andato dal barbiere può essere considerato il risultato di un lungo lavoro a casa, nessuno di noi può saperlo, se non quel figlio e quella madre.
Visto che il bambino non ama appunto stare seduto non è lui che si è dovuto adattare alla situazione (forse non avrebbe potuto farlo), ma è stato il suo barbiere a farlo. Si è sdraiato accanto al bambino che nel frattempo si era disteso su un divano e ha completato il suo lavoro.
A testimoniarlo una foto condivisa da un altro frequentatore del negozio: l’immagine ha avuto più di 7000 mila mi piace ed è diventata virale.
“Il mio barbiere Franz Jakob di Rouyn-Noranda che si adatta alla sua clientela e che taglia i capelli a quel bambino autistico che non ama sedersi sulla sedia. Che bello! (credito della foto, la madre di Wyatt)”
“È un servizio dovuto ai miei clienti, non faccio alcuna distinzione. Taglio i capelli anche a malati terminali. Mi chiedono di donargli un bell’aspetto per l’ultima volta, perché presto moriranno”, ha raccontato l’uomo ad una tv locale “Per tagliare i capelli a un bambino autistico, ci vogliono dai 60 ai 70 minuti“.
Inoltre questo barbiere ha intelligentemente deciso di ricevere bambini autistici la sera, così può chiudere il negozio e garantire un posto più silenzioso e tranquillo.
E voi unimamme cosa ne pensate?
Intanto vi lasciamo con il post che parla di una mamma di un bambino autistico che si commuove per l’invito ad una festa.
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