Unimamme, magari vi starete chiedendo come commentare le notizie drammatiche che i bambini ascoltano e vedono tutti i giorni trasmessi sui nostri schermi televisivi o su quelli di ipad e smartphone.
L’American Psychiatric Association and the American Academy of Pediatrics raccomanda, per quanto possibile, di evitare quegli argomenti con i bambini almeno finché non avranno almeno 8 anni, naturalmente poi dipende dal piccolo.
“Se non influenza direttamente la vostra famiglia i bimbi sotto gli 8 anni non devono saperlo” dichiara l’esperta in genitorialità Deborah Gilboa.
Ci sono però chiaramente delle eccezioni, i genitori dovrebbero parlare coi figli se questi rischiano comunque di conoscere i fatti da altre persone o fonti.
Riguardo la recente sparatoria a Las Vegas, ma potrebbe valere per qualunque altra tragica notizia che tocchi la nostra collettività, Gilboa commenta: “innanzitutto dovete processare la vostra stessa risposta emotiva. Quello che fate influenzerà i vostri figli quanto ciò che dite. Abbiate la vostra prima reazione lontano da loro”.
Ecco quindi una mini guida per orientarsi:
Bambini dell’asilo
Decidete prima quale tipo di storia vorreste si raccontassero. Con i bambini piccoli raccontate storie semplici. A un bimbo sotto i 6 anni fornite una storia che si risolva in una sola frase. Questa potrebbe essere anche l’occasione per cambiare argomento di conversazione. Cercate di focalizzarvi sugli aspetti positivi come gli eroi in questa vicenda.
Bambini delle elementari
Questi piccini fanno molte più domande e i genitori devono decidere quanto condividere. I genitori dovrebbero impedire ai figli di vedere foto forti o ascoltare notizie molto drammatiche perché quelle immagini rimangono impresse più a lungo delle parole. I genitori dovrebbero bilanciare mostrando ai figli anche foto positive, per esempio di persone giunte in soccorso.
Adolescenti: ascoltate le loro emozioni
Cominciate a parlare dell’evento drammatico con un pretesto, poi chiedete loro come si sentono. Se ne hanno già sentito parlare ascoltate le loro emozioni. Se non sono ancora al corrente i genitori possono condividere i loro valori guadagnando una migliore idea su cosa ne pensano i ragazzi.
“Si tratta di una conversazione sui valori e ci si dovrebbe concentrare sulla persona che state crescendo e non sui dettagli più sanguinolenti dell’evento.”
Adolescenti: ricerca di soluzioni
Gli adolescenti cercano ipocrisia e soluzioni, giustizia sociale e collaborazione. Magari vi chiederanno: ” tu cosa fai?” Potete rispondere e poi chiedere anche voi cosa hanno intenzione di fare loro o cosa potete fare insieme.
Insegnare agli adolescenti a lavorare sul cambiamento li aiuta ad essere resilienti. I genitori dovrebbero mostrare empatia.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questi consigli raccolti su Today?
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