Unimamme, la scienza continua a studiare in modo sempre più approfondito ciò che può aiutare i genitori nel concepimento.
Un gruppo di studenti dell’Università di York a Birmingham in collaborazione con scienziati dell’Università di Kyoto in Giappone hanno scoperto una formula matematica per scoprire il movimento ritmico che permette agli spermatozoi di arrivare alla loro meta.
In passato sono stati condotti altri studi sulla motilità degli spermatozoi, ma i dettagli del meccanismo con coi si spostano in avanti non erano mai stati ben chiariti.
Sulla superficie degli spermatozoi c’è una specie di interruttore chiamato progesterone, la coda degli spermatozoi è infatti composta da migliaia di ricettori che legano il progesterone e i gameti quando lo spermatozoo si avvicina all’ovulo.
Il movimento ritmico dello spermatozoo lo spinge in avanti ed è accompagnato da una leggera ritrazione all’indietro della testa che invece si sposta lateralmente con un’apparente perdita di efficienza.
Ogni centimetro cubo di sperma contiene dai 50 ai 200 milioni di spermatozoi, i loro movimenti dovrebbero causare un ambiente caotico, con un aumento della resistenza all’avanzamento, rendendo più difficile la fecondazione
Kenta Ishimoto, uno dei responsabili dello studio e i suoi colleghi, analizzando i movimento della testa e della coda degli spermatozoi di un donatore con un microscopio capace di catturare 300 frame al secondo.
Con questi dati il computer ha generato una forma d’onda del movimento dei flagelli, una descrizione grafica di come le onde si muovono nel piano cartesiano.
Ne è emerso che il battito del flagello produce delle variazioni che ricordano le linee di campo generate da un magnete. Il loro movimento a frusta consentirebbe loro di contrastare l’attrito riscontrato dagli spermatozoi che si muovono nel loro liquido.
I flussi coordinati provocati dagli spermatozoi che si muovono consentono ad alcune selezionate cellule di muoversi verso l’alto.
Più nello specifico l’ormone progesterone si lega a un enzima, il ABHD2 presente in abbondanza sulla superificie degli spermatozoi, si avviano così cambiamenti determinanti per l’attività dello spermatozoo. Subito dopo il legame con il progesterone l’enzima rimuove una molecola, l’arachidonoilglicerolo, 2-AG da un canale per il calcio che così si attiva.
Ioni e calcio penetrano nello spermatozoo modificando l’attività della coda di cui vi parlavamo sopra.
In questo modo il il canale del calcio non si attiva quando non è ancora necessario.
Inoltre inibendo l’attività del ricettore si può bloccare l’attività degli spermatozoi funzionando da contraccettivo o potenziandone l’attività si potrebbero incrementare le chances di fecondazione.
La scienziata Melissa Miller sostiene che questo studio aiuta a smentire alcuni miti sulla fecondazione che immaginano una gara in cui vince lo spermatozoo più veloce.
“La fecondazione è uno sport di squadra, dove i primi spermatozoi aprono la strada, spendendo le loro energie per rompere le barriere, così che il ‘ragazzo’ lento e costante possa arrivare dritto alla cellula uovo” dichiara la donna su Wired.
Infine l’equazione riscontrata sarà applicata a un ampio numero di spermatozoi per capire come mai alcuni nuotino più efficacemente di altri.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questi risultati?
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