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“La tragedia silenziosa che colpisce i nostri figli” e cosa fare per arrestarla

Published by
Valentina Colmi

Spesso si dice che se un bambino è maleducato o si comporta male è colpa del modo in cui è cresciuto. Qualcun altro sostiene che non si possono dare sempre le colpe ai genitori, perché è anche indole caratteriale. Chi ha ragione?

Victoria Prooday, una psicoterapeuta canadese (di origini ucraine) specializzata in terapia occupazionale e che lavora con bambini, genitori e insegnanti, sostiene che i nostri bambini siano colpiti da “una tragedia silenziosa“. Il suo post è stato letto da 10 milioni di persone e riguarda appunto il modo in cui stiamo crescendo i nostri figli, che non stanno meglio rispetto alla nostra generazione, ma anzi sono sempre più in difficoltà.

La tragedia silenziosa dei nostri bambini

La Prooday introduce così il suo post:

Incoraggio ogni genitore che tiene al futuro di suo figlio di leggerlo. So che molti sceglierebbero di non sentire cosa dico nell’articolo, ma i vostri figli hanno bisogno che voi sentiate questo messaggio“.

Ecco alcuni stralci di ciò che dice la Prooday sul suo blog:

“I nostri bambini sono in uno stato emotivo devastante!”

Negli ultimi 15 anni sono state pubblicate statistiche allarmanti circa il continuo aumento di disturbi psicologici nei bambini, che stanno raggiungendo livelli quasi epidemici:

1 bambino su 5 ha problemi di salute mentale 
– i disturbi dello spettro ADHD (deficit di attenzione/iperattività) sono aumentati del 43% 
– fra gli adolescenti, la depressione è aumentata del 37% 
– nei ragazzi tra i 10 e i 14 anni, i suicidi sono aumentati del 200%.”

Che cosa ci serve ancora “per svegliarci”?

Secondo la Prooday è sbagliato giustificare tali dati con “sono aumentate le diagnosi” o “è colpa della scuola“, perché è tutto l’ambiente che condiziona questi dati estremamente preoccupanti: “Purtroppo, con l’ambiente e gli stili genitoriali che offriamo ai nostri figli, stiamo condizionando i loro cervelli in una direzione sbagliata“. 

Oggi infatti i bambini vengono privati di:

  • genitori emotivamente presenti,
  • limiti ben definiti e figure di guida,
  • responsabilità,
  • alimentazione equilibrata
  • numero adeguato di ore di sonno,
  • movimento e vita all’aria aperta,
  • gioco creativo, interazioni sociali, opportunità di avere del tempo libero e momenti di noia.

Al contrario oggi ai bambini vengono offerti:

  • genitori “digitalmente distratti”,
  • genitori indulgenti che permettono ai figli di “comandare”,
  • convincimento che tutto gli è dovuto,
  • alimentazione non equilibrata
  • poche ore di sonno,
  • vita sedentaria dentro casa,
  • stimolazioni continue, babysitter tecnologiche, gratificazioni immediate, assenza di momenti di noia.

La Prooday grida ai genitori che è sbagliato essere amici dei nostri figli, trattarli alla pari, non far vivere loro delle frustrazioni.

Dobbiamo offrire ai nostri figli ciò di cui HANNO BISOGNO,  e non ciò che VOGLIONO!

Non li stiamo educando a vivere nel mondo, ma solo a pensare di poter avere tutto.

Cosa possiamo fare?

Secondo Prooday è fondamentale agire subito e condivide le raccomandazioni che con alcuni genitori hanno portato a risultati positivi in brevissimo tempo:

  • Fissate dei limiti, e ricordate che voi siete i genitori del bambino, non degli amici.
  • Offrite al bambino uno stile di vita di bilanciato, ricco di ciò di cui ha bisogno, non solo di ciò che vuole.
  • Non abbiate paura di dire “No!” quando ciò che il bambino vuole non è ciò di cui ha bisogno.
  • Date a vostro figlio cibi nutrienti e limitate gli snack
  • Trascorrete almeno un’ora al giorno in uno spazio verde: andando in bici, camminando, pescando, osservando insetti o uccelli.
  • Mettete via i cellulari durante i pasti
  • Fate giochi da tavolo
  • Fate svolgere al bambino piccoli lavori domestici
  • Assicuratevi che il bambino dorma un numero sufficiente di ore in una camera priva di dispositivi tecnologici”.

Bisogna insegnare ai bambini a responsabilizzarsi e ad essere indipendenti non proteggendoli da piccole delusioni.

Non siate voi a preparargli lo zaino per la scuola, non portateglielo voi, se ha dimenticato a casa il pranzo o il diario non portateglielo a scuola, non sbucciate una banana per un bambino di 5 anni. Insegnategli piuttosto come si fa”.

Cercate di ritardare le gratificazioni e fornitegli opportunità di “annoiarsi”, perché è proprio nei momenti di noia che si risveglia la creatività:

  • non ritenetevi la fonte d’intrattenimento dei vostri figli
  • non curate la noia con la tecnologia
  • non usate strumenti tecnologici durate i pasti, in macchina, al ristorante, nei supermercati. – usate questi momenti come opportunità per insegnare ai bambini a essere attivi anche nei momenti di noia
  • aiutateli a creare un “kit di pronto soccorso” della noia, con attività e idee per questi momenti.
  • siate presenti per i vostri bambini e insegnate loro come disciplinarsi e comportarsi:
  • spegnete i cellulari finché i bambini non vanno a letto, per evitare di essere distratti
  • insegnate al bambino come riconoscere e gestire la rabbia o la frustrazione
  • insegnategli a salutare, a condividere, a stare a tavola, a ringraziare
  • siategli vicini dal punto di vista emotivo: sorridetegli, abbracciatelo, leggete per lui, giocate insieme.

Occorre fare dei cambiamenti nella vita dei nostri bambini prima che un’intera generazione vada sotto farmaci. Non è ancora troppo tardi, ma presto potrebbe esserlo”. 

E voi unimamme cosa ne pensate?

Intanto vi lasciamo con il post che parla dei comportamenti dei genitori che rovinano i figli. 

Valentina Colmi

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