Unimamme, oggi vi raccontiamo la storia di un bambino bisognoso che ha trovato una famiglia generosa che ha voluto accoglierlo.
La signora Rosalba Oro è una pensionata settantunenne che si occupa ormai da 9 anni di un bambino cerebroleso: il piccolo Francesco.
Il bimbo era stato concepito per salvare il fratello ammalato di leucemia, purtroppo però prima che potesse venire alla luce una tragedia ha colpito la famiglia.
Alla 30° settimana di gestazione la sua mamma è stata colpita da un ictus e parte delle lesioni del bimbo derivano dall’essere rimasto per 30 minuti nel grembo della mamma senza vita.
Inoltre aveva anche un’insufficienza polmonare, diabete neonatale, paralisi della deglutizione e un grave ritardo psicomotorio.
Secondo i medici aveva pochissime aspettative di vita.
Rosalba ha conosciuto il figlio affidatario quando è uscito da 13 mesi di terapia intensiva ed era in attesa di una nuova operazione, per la quale però era necessaria l’assistenza dei genitori o di adulti che ne facessero le veci.
Il padre del bimbo infatti aveva dichiarato di non potergli offrire nessuna assistenza e così pure la famiglia della madre.
Grazie all’aiuto delle volontarie dell’ospedale Santobono Francesco è stato operato e successivamente Rosalba ne ha chiesto l’affidamento.
Le condizioni del piccolo erano ancora gravi, era molto magro, vomitava continuamente, aveva le pupille dilatate per l’esposizione ai neon.
Francesco pesava solo 400 kg. e 700 grammi.
Rosalba e la sua famiglia hanno deciso di prenderlo in affido con la formula sine die, prendendosene cura senza però adottarlo.
Si tratta di una condizione particolare che viene applicata quando ci sono minori che nessuno desidera.
“L’ho preso in affido perché era triste lasciarlo in corsia senza nemmeno una carezza. La sua famiglia non poteva o non voleva, anche i fratelli non l’hanno più abbracciato”.
A dispetto però del pronostico dei medici il bambino è migliorato.
“Da solo, in ospedale, era diventato un vero guerriero”.
Nel corso di questi 9 ha imparato a fare qualche passo se accompagnato, a tenere la schiena dritta e ad aprire e chiudere la bocca.
“Ogni progresso è una felicità enorme, che gli permette di stare meglio ed evitare farmaci e presidi medici”.
“Va anche a scuola. Riesce a leggere qualcosa indicando le parole con le dita perché purtroppo non parla” dichiara la sua mamma affidataria su Il Mattino.
Le loro giornate sono scandite dagli impegni, la scuola, poi la terapia, il bagnetto e la messa a letto. Nel weekend ci sono la piscina e l’ippoterapia.
“Anch’io l’ho spinta a portare a casa Francesco, per lui ha fatto più di tante madri” commenta Daniela, la figlia di Rosalba.
Secondo Rosalba, sostenitrice della Lega del Filo d’Oro, il piccolo Francesco ha cambiato in meglio la sua vita e quella di tutta la sua famiglia.
“Di certo non avevo un ulteriore desiderio di maternità, avevo appena smesso di lavorare nel minimarket di Chiaia e, con la pensione, temevo di non trovare la forza di coccolarlo e sostenerlo abbastanza”.
“Siamo noi che dobbiamo ringraziarlo. Senza di lui la nostra vita non sarebbe bella e gioiosa com’è”.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa storia e del grande amore che lega questa mamma al figlio affidatario?
Noi vi lasciamo con la storia di una bimba con la Sindrome di Down rifiutata da 7 famiglie ma che alla fine ha trovato un papà adottivo.
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