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Adolescenti: la regola educativa da seguire per non sbagliare mai

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valeria bellagamba

L’educazione degli adolescenti cambia tra i vari Paesi e le differenti culture. Anche i consigli di educatori e psicologi dovrebbero quindi differire. Lo sostiene uno studio recente. Ecco di che cosa si tratta.

Educazione degli adolescenti: le differenze culturali e di tradizioni contano

Attenzione a come educate gli adolescenti, se certe regole vanno bene in un Paese, possono non andare bene in un altro. Le differenze culturali e di tradizioni svolgono, infatti, un ruolo importante. È quello che è emerso da uno studio congiunto statunitense e ghanese, pubblicato sulla rivista Child Development.

Lo studio è stato condotto proprio su adolescenti del Ghana e degli Stati Uniti e ha accertato che applicare gli stessi metodi educativi dava risultati diversi in ciascuno dei due Paesi.

Dare autonomia nelle scelte decisionali, infatti, ha avuto:

  • effetti positivi sui ragazzi americani,
  • ma non su quelli africani.

Questo perché le differenze culturali influenzano i comportamenti di ciascuno dei gruppi sociali.

In una società aperta e libera come quella statunitense avere libertà e responsabilità fin da ragazzi è una buona cosa, in una società più rigida e patriarcale come quella ghanese no, perché finirebbe con il disorientare i ragazzi. Questa è l’importante scoperta dello studio scientifico.

Un aspetto dell’educazione degli adolescenti, tuttavia, è positivo in entrambi i Paesi:

  • riconoscere il punto di vista dei ragazzi,
  • dar loro importanza
  • e incoraggiarli ad esprimere se stessi.

Quando i genitori o educatori seguono questa semplice regola educativa, non sbagliano mai, a nessuna latitudine. Far sentire i ragazzi capiti, importanti, ascoltati, e che le loro opinioni contano è importante per la loro autostima, la fiducia in se stessi e la motivazione, nello studio come in qualunque altra attività.

I ragazzi che vengono ascoltati dagli adulti e il cui parere è tenuto in considerazione sono più felici, meno soggetti a depressione, sono consapevoli del loro valore e di conseguenza più attivi e motivati nelle attività che svolgono, su tutti lo studio. Un effetto questo che si verifica sia negli adolescenti statunitensi che in quelli ghanesi.

Diverso è invece il discorso per quanto riguarda le decisioni.

In una società aperta e in una cultura occidentale, come quella americana se i ragazzi vengono incoraggiati a prendere decisioni in autonomia, si hanno effetti positivi sulla loro educazione.

Lo stesso, invece, non accade nei ragazzi del Ghana, abituati a vivere in una società diversa da quella occidentale, basata più su una cultura della gerarchia, in cui il rispetto nei confronti degli anziani e l’obbedienza nei loro confronti sono tenuti in grande considerazione.

La differenza che dipende anche da come gli adolescenti vedono se stessi:

  • quelli che si considerano indipendenti, ritengono che essere autorizzati a prendere decisioni rafforzi la loro autonomia,
  • mentre questo non accade con i ragazzi che si sentono più come parte di una famiglia.

Le diversità culturali, quindi, sono importanti.

Lo studio è stato condotto con dei questionari, sottoposti a 401 adolescenti tra i 13 e i 14 anni, di cui

  • 245 degli Stati Uniti
  • e 156 del Ghana.

I ragazzi hanno risposto alle domande su fino a che punto i loro genitori riconoscevano il loro punto di vista e li autorizzavano a prendere decisioni, fare le loro scelte ed esprimere le loro opinioni.

Le domande del questionario miravano, inoltre, a verificare fino a che punto gli adolescenti percepivano che i genitori controllavano il loro comportamento, così come a verificare la loro motivazione scolastica, il senso di autostima, il livello di depressione e la percezione di loro stessi come indipendenti dai loro genitori o come parte di una unità con i loro genitori.

Wendy Grolnick, professoressa di psicologia alla Clark University e coautrice dello studio, ha affermato che lo studio ha dimostrato che sostenere l’autostima degli adolescenti ha effetti positivi a livello universale, ma il modo in cui questo avviene può differire tra le varie culture.

Questa conclusione è molto importante per determinare gli approcci educativi e le regole di comportamento da usare con i ragazzi. L’educazione degli adolescenti, pertanto, anche se mira a raggiungere gli stessi obiettivi può essere differente da Paese a Paese, da cultura a cultura. Non solo, differenze possono sussistere anche tra vari gruppi e famiglie all’interno di una stessa cultura, fino ad arrivare a modelli educativi individuali. Fattori di cui gli educatori devono tenere conto.

Lo studio, dal titolo “Parental Autonomy Support in Two Cultures: The Moderating Effects of Adolescents’ Self-Construals” è stato condotto dalla Ghana International School e alla Clark University. Ne ha parlato EurekAlert.

Voi unimamme che ne pensate? Siete d’accordo con questo studio.

Sugli adolescenti vi ricordiamo i nostri articoli:

valeria bellagamba

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