Come tutti i genitori sapranno non è sempre facile farsi ascoltare dai figli. Ci sono infatti tante cose che passano nella testa di un bambino, l’ultima lezione di storia, i risultati della partita della squadra preferita, le cose poi peggiorano quando il loro cervello si riassesta a 6 e 12 anni.
Anche i più piccoli hanno molto per la testa, impegnati come sono a distruggervi la casa.
Ecco quindi una serie di suggerimenti su ciò che dovreste fare per farvi ascoltare.
Non iniziate a parlare finché non avete l’attenzione di vostro figlio: avvicinatevi a vostro figlio, toccatelo leggermente e ditegli qualcosa per connettersi a lui, tipo: “guarda come va quel treno”. Ricerche dimostrano che connettersi a una persona la rende più incline ad essere influenzata. Attendete finché non vi guarda, guardatelo negli occhi, poi iniziate a parlare, se non vi guarda assicuratevi che vi stia sentendo e ditegli: “posso dirti una cosa?”.
Anche il piccolo userà la stessa tecnica, se volete che lui continui ad ascoltare farete meglio a rispondergli.
Non ripetetevi: se ripetete una cosa e non ottenete risposta non ripetetela di nuovo, non avete l’attenzione di vostro figlio. Andate al punto 1.
Usate poche parole: usate meno parole possibili quando date istruzioni, altrimenti il messaggio arriverà diluito e perderete l’attenzione di vostro figlio.
Guardate le cose dal suo punto di vista: vostro figlio non deve condividere le vostre priorità, ma adattarsi ai vostri bisogni. Voi non dovete condividere le sue priorità ma aiuterebbe molto che riconosciate quanto lui vorrebbe continuare a fare le cose che sta facendo nel momento in cui gli fate una richiesta.
Coinvolgete la cooperazione: tenete un tono caldo, a nessuno piace sentirsi dare ordini, quando possibile concedete una scelta, usate sempre una certa empatia
rimanete calme: quando siamo turbati i figli diventano insicuri, sebentra il fuggi o vola. Nel tentativo di combattervi o difendersi perderanno di vista il vostro messaggio. Se dovete metterli in auto non fategli una ramanzina sul perché non vi ascoltano, ma fate un respiro, aiutateli a prepararsi e, una volta in macchina, fate il punto su come uscire di casa in tempo.
Organizzate una routine: la maggior parte della comunicazione genitori e figli è asfissiante. Più fissate una routine e meno dovrete essere come un sergente dei marines, si tratta di abitudini, come lavarsi i denti, pettinarsi prima di uscire, ecc… Incaricate i figli di ciò che devono fare, loro acquisiranno nuove competenze e voi dovrete solo chiedere: “che altro devi fare prima di uscire di casa? Controlliamo”.
Ascoltate: Se vuoi che tuo figlio ascolti quello che dici, smetti di fare ciò che stavi facendo e ascolta. Ci vogliono solo pochi minuti, comincia ad ascoltare com’è andata la sua giornata dal nido e quando sarà adolescente sarà più incline ad ascoltarti.
controlla la comprensione: se il bimbo non riesce ripetutamente a seguire le istruzioni che gli date potrebbe avere un problema uditivo. Seguite i consigli di sopra e date ai vostri figli istruzioni multiple, consultatevi con il pediatra se necessario.
Snellite i vostri ordini a ciò che non è negoziabile: massimizzate le interazioni amorevoli e felici, minimizzate gli ordini.
Questi sono i consigli di Aha Parenting, ma secondo la dottoressa e consulente clinica Deborah MacNamara gli esseri umani sono fatti per fare opposizione, questo rispecchia il comportamento dei bambini.
Le persone hanno una sorta di controvolontà che li spinge ad opporsi quando si sentono controllati.
“Non si tratta di un errore o di un difetto, ma un istinto che soddisfa una funzione importante. La sfida dei genitori è il fatto che l’immaturità dei bambini li rende ancora più propensi a sfidarli”.
Il lato positivo è che i bambini sono meno inclini a resistere con una persona che conoscono. Ad ogni modo i bambini resistono alle direzione di chi si occupa di loro perché si sentono controllati e confinati.
Secondo MacNamara i genitori dovrebbero appellarsi “al volere” invece di farli sentire come se dovessero fare una cosa.
Per l’esperta di genitorialità Alyson Schafer è meglio avere figli che cooperano con noi invece di qualcuno che segua le nostre istruzioni.
Schafer suggerisce di dare ai figli opzioni e azioni, perché i figli apprendono in fretta e bene, come si legge su Huffington Post.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questi consigli?
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