Care unimamme, diciamo spesso che i papà soprattutto all’inizio non vivono come dovrebbero e come vorrebbero la relazione con i bambini. Per motivi diversi, sicuramente culturali legati al ruolo da sempre riconosciuto alla mamma e al papà. Fortunatamente però non è così per tutti.
Una mamma, o meglio una coppia ce lo dimostrano.
Loro sono Mickol Lopez e Daniele Marzano, una coppia di genitori con 2 figli, Sam di 3 anni e David nato a giugno, che da qualche mese hanno deciso di condividere il loro viaggio di genitori su Facebook con una pagina chiamata “Guida senza patente“, che non vuole essere “l’ennesimo manuale sul diventare genitori“, come spiegano loro stessi, ma un incentivo ad affrontare la nuova vita da genitori senza pessimismo e ansia!
Nella pagina è infatti possibile leggere post scritti da entrambi, alcuni ironici altri profondi. Questa volta ci ha colpito un post scritto da Mickol (Mamma senza patente) dal titolo molto eloquente: NON SOLO TETTE.
“David è alle prese con il suo primo raffreddore, che per gli adulti è un banale malanno di stagione, ma per i neonati è un’Odissea.
Respirano come porcellini in calore, fanno fatica a mangiare, iniziano col bere e finiscono per affogare, sono pieni d’aria come palloncini, sono turbati dalla tortura medievale del lavaggio nasale. Risultato: non dormono.
Ieri notte all’ennesima sveglia, ero disperata, non sapevo più cosa fare, il piccolo non aveva fame, non voleva le mie coccole, voleva solo urlarmi addosso tutta la sua rabbia tipo cantante di death metal.
Poi ho assistito a qualcosa di magico. Dani nel dormiveglia, con una voce da dolce cavernicolo ha iniziato a sussurrare “No, no, shhh, no, no, no” e il piccolo si è calmato all’improvviso!!! Stop! Niente più pianto! Anzi ha iniziato pure a rispondergli con dei delicati versetti.
Ora io non so se è come ci hanno detto al corso, che la voce dell’uomo avendo una frequenza più bassa ricorda i rumori che il bimbo sentiva nella pancia della mamma, o semplicemente il suo era un “bella papi, ma che ci fai qui?? Pensavo che entrassi in servizio con la luce del sole.. senti, già che ci sei, glielo spieghi tu alla mamma che se mi infila ancora qualcosa in bocca muoio soffocato?”
Ma purtroppo, essendo cessato il pianto, Daniele si è riaddormentato seduta stante e il piccolo offeso stava per riprendere il concerto. Allora gli ho detto “Ma lo abbandoni così?” e lui, con la faccia di uno che ormai è stato incastrato dalla sua abilità di baritono, si è alzato con lo stesso piglio di un bradipo dopo una giornata faticosa, ha preso il piccolo e ha continuato a parlargli e cullarlo finché non si è riaddormentato dolcemente tra le sue possenti braccia.
Lascia perdere che poi ha dovuto fare su e giù dalla carrozzina tre o quattro volte, che sembrava che ci fossero i carboni ardenti su quel materassino.
Fatto sta che alla fine ce l’ha fatta, e io, che forse avrei dovuto approfittarne per dormire fino alla prossima sveglia, non riuscivo a smettere di guardarla quella scena bellissima, mentre pensavo che in fondo non esistono solo le tette, anche i pettorali a volte non sono niente male.”
Bellissima l’immagine del padre che si “sacrifica” per il figlio, ma altrettanto bella è l’immagine di questa mamma che preferisce osservare questa “magica scena” piuttosto che approfittare per riposare.
Diversi i commenti, tutti comunque di apprezzamento.
Una mamma ha scritto: “Lasciamo spazio ai papa’! Anche loro sanno come fare ..ed è giusto che ci aiutino!”
Un’altra: “La mia prima figlia quando aveva le tanto temute ‘colichette’ riusciva a calmarla solo il suo papà, in braccio a lui nella giusta posizione passavano subito! Viva i papà!!!“
E voi unimamme avete ricordi di situazioni simili?
Purtroppo non è ancora molto comune che i mariti siano così di supporto o come in questo caso “intercambiambili“ con le mamme (anche se occorre dire che una tendenza in questo senso già c’è) ma questo papà, e se seguite la pagina lo capirete, è davvero speciale!
Considerate che recentemente ha anche partecipato a una sorta di “lezione” durante gli incontri dello spazio mamma-bimbo al consultorio dove va la moglie. Qui normalmente i padri non sono invitati, ma è stata fatta un eccezione: lui e altri padri si sono potuti confrontare, raccontandosi ansie, paure e gioie. E Daniele conclude il racconto dell’incontro con un invito a tutti i papà: “Bussate anche voi con fermezza e delicatezza negli spazi delle vostre compagne. Scoprirete che vi stavano aspettando da sempre“.
Finalmente qualcosa sta cambiando, in meglio, sia per i bambini sia per la coppia.
E voi unimamme e unipapà, conoscevate questa bellissima famiglia?
Vi lasciamo con la storia di un altro papà che ha confessato di essere geloso del rapporto mamma-figlio fino a che è successo qualcosa di “magico”.
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