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Utero in affitto: la Rai sotto accusa per “spot pro-Gestazione per altri”

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valeria bellagamba

E’ scoppiata una vera e propria bufera qualche giorno fa sulla trasmissione Rai Chakra condotta da Michela Murgia. La puntata del 7 ottobre scorso, andata in onda su Rai3 ha affrontato il tema della maternità surrogata, chiamata anche gestazione per altri o più semplicemente utero in affitto.

Utero in affitto: scoppia la polemica sulla Rai

La trasmissione di Michela Murgia ha invitato per la puntata del 7 ottobre scorso il politico ed ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, che ha raccontato la sua esperienza di padre tramite la maternità surrogata. Vendola e il suo compagno Ed Testa sono diventati genitori di un bambino nato a febbraio del 2016 in California da una donna che ha prestato il suo utero per la gestazione, mentre gli ovociti sono stati donati da un’altra donna. Una vicenda che già all’epoca aveva suscitato accese discussioni per il tema delicato dell’utero in affitto, che solleva la questione morale dello sfruttamento del corpo della donna e in ultima istanza della “compravendita” di un bambino.

In Italia la pratica della gestazione per altri è vietata, così come in diversi Paesi in Europa, come la Francia, e nel mondo, mentre il Parlamento europeo e il Consiglio d’Europa (organizzazione internazionale che si occupa di diritti umani, da non confondere con la Ue) hanno rispettivamente condannato e bocciato la maternità surrogata.

Nel primo caso respingendola il 17 dicembre 2015 nella Relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo nel 2014, che al paragrafo 114 del capitolo sui “Diritti delle donne e delle ragazze” recita:

Il Parlamento europeocondanna la pratica della surrogazione, che compromette la dignità umana della donna dal momento che il suo corpo e le sue funzioni riproduttive sono usati come una merce; ritiene che la pratica della gestazione surrogata che prevede lo sfruttamento riproduttivo e l’uso del corpo umano per un ritorno economico o di altro genere, in particolare nel caso delle donne vulnerabili nei paesi in via di sviluppo, debba essere proibita e trattata come questione urgente negli strumenti per i diritti umani“.

Il Consiglio d’Europa, invece, dopo aver bocciato la relazione a favore della maternità surrogata, nel marzo del 2016, con 16 voti contro 14, ha approvato in seno alla commissione salute dell’assemblea parlamentare un documento di manifesta condanna, in cui si legge:

L’utero in affitto dovrebbe essere proibito perché è una violazione della dignità umana, comporta il rischio di ridurre i bambini a una merce e può portare allo sfruttamento delle madri surrogate.

Un successivo voto, a ottobre 2016, dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha bocciato la maternità surrogata.

Fatte queste debite premesse il tema dell’utero in affitto è molto dibattuto e ha spaccato anche associazioni e organizzazioni femministe, tra favorevoli e contrari. A seguito della testimonianza di Nichi Vendola a Chakra sono insorte diverse associazioni femministe e donne impegnate per i diritti delle donne. Hanno scritto una lettera indirizzata alla presidente della Rai Monica Maggioni a cui hanno espresso il loro disappunto per come il tema della maternità surrogata è stato trattato e hanno chiesto un’altra trasmissione per fare chiarezza sul tema.

CONTRO GLI SPOT RAI ALL’UTERO IN AFFITTO. CASO #CHAKRA– MURGIA, LETTERA APERTA ALLA PRESIDENTE MONICA MAGGIONI

Gentilissima presidente Monica Maggioni,
la trasmissione Chakra andata in onda su Rai3 sabato 7 ottobre alle ore 18,00 ha affrontato il tema della maternità surrogata sposando in toto le tesi di chi vuole rendere la pratica legale in Italia.
Da un servizio pubblico ci saremmo aspettate un’informazione imparziale e ad ampio spettro.
Invece Michela Murgia ha voluto presentare solo un lato della medaglia, di fatto mandando in onda uno spot pro-Gestazione per altri.
La conduttrice non ha mai chiesto a Nichi Vendola, il quale si è spinto addirittura a parlare di “produzione di vita”, quanto abbia pagato per l’acquisto degli ovociti e per la surrogacy negli Stati Uniti (il prezzo è circa 130mila euro), né ha dato conto delle numerose testimonianze di madri surrogate pentite che sono finite in tribunale per avere la possibilità di vedere i figli o per non dover abortire. Nessun accenno, poi, ai rischi per la salute, ormai più che documentati, che corrono sia le donne che forniscono gli ovuli che le madri surrogate.
Anzi. Murgia ha trasmesso un servizio tratto dal libro di Serena Marchi “Mio, tuo, suo, loro” in cui vengono intervistate solo portatrici che hanno felicemente portato a termine il loro “lavoro”. Eppure bastava fare una telefonata a Jennifer Lahl, di Stop Surrogacy Now, o mandare in onda parte del documentario Breeders (Fattrici) per dare allo spettatore un’informazione completa.
Tutti i filmati trasmessi sono stati pro-Gpa.
Murgia ha anche incredibilmente dimenticato di citare il fatto che la Gpa è vietata in tutto il mondo, salvo che appena in una quindicina di nazioni, che il Parlamento Europeo ha definito la pratica gravemente lesiva dei diritti umani o che perfino Paesi come il Messico, la Thailandia e l’India l’hanno recentemente vietata agli stranieri.
Come se non bastasse la conduttrice si è dichiarata sfacciatamente a favore di una normativa che consenta l’utero in affitto in Italia arrivando persino a distinguere la gestazione dalla maternità e ha deriso le femministe contrarie definendole arroccate su posizioni di retroguardia.
L’unica voce critica, la sociologa Daniela Danna, è stata interrotta continuamente e ha potuto intervenire solo all’inizio della trasmissione senza che le fosse data la possibilità di commentare i servizi pro-maternità surrogata, mentre Nichi Vendola è rimasto in studio fino alla fine della trasmissione.
Ci aspettiamo quanto prima una trasmissione che riequilibri l’informazione sul tema.
La ringraziamo dell’attenzione.

La lettera è stata firmata dalle associazioni:

  • Arcilesbica segreteria Nazional,
  • ResistenzaFemminista,
  • Rua – Resistenza all’Utero in Affitto,
  • Se Non Ora quando Libere,
  • Udi

e dalle femministe:

  • Paola Bassino,
  • Giovanna Camertoni,
  • Cristina Gramolini,
  • Flavia Franceschini,
  • Francesca Izzo,
  • Alessandra Mandelli,
  • Francesca Marinaro,
  • Paola Mazzei,
  • Pina Nuzzo,
  • Rita Paltrinieri,
  • Laura Piretti,
  • Monica Ricci Sargentini,
  • Sara Rinaudo,
  • Silvia Magni,
  • Paola Tavella,
  • Marina Terragni,
  • Vittoria Tola,
  • Stella Zaltieri Pirola,
  • Roberta Vannucci.

La lettera è subito diventata virale e si sono aggiunte alle firmatarie: Lorella Zanardo e Fabiana Giacomotti.

Francesca Izzo di Se Non Ora Quando-Libere ha commentato la trasmissione dicendosi colpita della “svalorizzazione della maternità che viene dissociata dalla gestazione come se fosse normale. La nascita diventa una produzione di vita“.

La sociologa Daniela Danna, autrice tra l’altro di 2 libri, “Fare un figlio per altri è giusto” (Falso!)Maternità. Surrogata?, racconta nel suo blog che nella trasmissione si è mostrata solo una “faccia” della questione e che ci sono tantissimi casi di dispute legali. Inoltre aggiunge che ci sono donne che ne sono morte, in India e negli Usa, “perché di gravidanza e parto si può morire anche se è per altri” spiega. E conclude che per lei è sbagliato concepire come “amore” la separazione di madre e figlio nella Gestazione per altri, di fatto minimizzando la violenza fatta a una mamma ma anche al bambino quando la madre decide di recedere dal contratto.

Dal canto suo, il direttore di Rai Tre, Stefano Coletta, ha promesso una nuova trasmissione sul tema, ritenendo, tuttavia, di aver visto una puntata “equilibrata”.

E voi unimamme avete visto la puntata di Chakra in cui si è parlato di utero in affitto? Che ne pensate?

Vi ricordiamo il nostro articolo: Una carta per dire no alla maternità surrogata: “è solo un grande business”

valeria bellagamba

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