“La vita è grande e merita di essere vissuta, anche dalle persone con sindrome di Down”: sono le parole del toccante discorso davanti ad una commissione del Senato statunitense di Frank Stephens, giovane americano con la sindrome di Down, attore e personaggio pubblico, attivista per le persone come che hanno la sua stessa sindrome
Davanti ad una commissione del Senato americano Frank Stephens ha tenuto un commovente, e a tratti divertente, discorso sul perché la vita merita di essere vissuta anche dalle persone con sindrome di Down.
“Nessuno conosce più di me cosa sia la vita con la sindrome di Down”
Ha esordito Frank davanti ai senatori che lo ascoltavano.
“Sono un uomo con la sindrome di Down e la mia vita merita di essere vissuta”
Ha proseguito, raccontando come si svolge la sua vita e tutti i traguardi straordinari che ha raggiunto.
Frank ha affrontato un tema difficile per lui: quello dell’interruzione di gravidanza nei casi in cui venga diagnosticata la sindrome nel feto. Frank ha spiegato che secondo alcuni è importante scoprire la sindrome di Down nel feto, attraverso gli esami clinici prenatali, per poi interrompere la gravidanza.
“Le persone che spingono verso questa ‘soluzione finale’ stanno dicendo che quelli come me non devono esistere“
Frank Stephen respinge completamente questa concezione della vita, spiegando che è piena di pregiudizi e oramai superata.
Un tema questo tornato di attualità dopo la scoperta della quasi totale mancanza di persone con sindrome di Down in Islanda, a seguito delle interruzioni di gravidanza.
Frank, invece, ha spiegato di aver avuto una vita piena e bellissima:
“Non sento di dover giustificare la mia esistenza”, ha continuato il giovane.
Frank ha poi spiegato che il cromosoma che ha in più (che è all’origine della sindrome di Down) potrebbe portare ad una spiegazione sull’Alzheimer. Un giorno, ha continuato, potrà rubargli i ricordi di una vita e purtroppo questo sta accadendo con sua madre, malata di Alzheimer.
Quindi Frank ha concluso chiedendo alla commissione del Senato Usa di finanziare la ricerca sull’Alzheimer.
“Pensate alle persone a cui volete bene, così come io voglio bene a mia mamma… facciamo la differenza. Liberiamo il mondo dall’Alzheimer non dalla sindrome di Down“.
Parole molto commoventi, che ne dite unimamme?
Vi ricordiamo sull’argomento il nostro articolo: la denuncia di due genitori scienziati sul fatto che non si interviene sulla Sindrome di Down con nuove cure.
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