Avete presente gli orsetti gommosi della Haribo? Quelli che te ne mangeresti qualcosa come 100 o 200 di fila? Per fortuna le mie figlie non li hanno ancora scoperti, ma cerco di tenerle alla larga il più possibile anche perché presumo che ci siano diversi coloranti che non fanno proprio benissimo. C’è di più però.
Un documentario della tv tedesca intitolato “The Haribo Check” ha posto sotto accusa l’azienda per il modo in cui tratta i suoi lavoratori.
In Brasile viene infatti prodotta la cera di carnauba, che viene passata sugli orsetti gommosi per renderli lucidi e impedire che si attacchino tra loro. Questo prodotto si trova solo in alcuni stati nordorientali come Piaui, Ceara, Maranhao, Bahia e Rio Grande do Norte, tra le regioni più povere, da cui si ricava però un fatturato di circa 100 milioni di prodotto ogni anno.
Secondo il documentario, gli uomini che estraggono la cera lavorano in piantagioni per 40 real al giorno, all’incirca 10 euro, senza alcuna tutela: nessuna norma di sicurezza, sono costretti a dormire all’aperto o in camion. Oltre a questo, non potrebbero nemmeno accedere ai bagni e sarebbero costretti a bere dell’acqua non filtrata proveniente dai fiumi. Tra i lavoratori ci sarebbero anche dei minorenni.
Non solo: il documentario parla anche di come vengono trattati i maiali da cui invece viene ricavata la gelatina. Haribo avrebbe infatti affidato ad un’azienda esterna, chiamata Gelita, la produzione della gelatina che si ottiene dalle parti più povere del maiale, come cotenna, zampe, testa, coda, lingua ed orecchie. Anche in questo caso i maiali vengono trattati in condizioni disumane.
L’azienda ha dichiarato di non essere a conoscenza di violazioni particolari, ma di aver già voluto verificare la faccenda con i suoi fornitori: “Siamo un’azienda che vuole portare gioia a bambini e adulti. Non possiamo accettare il mancato rispetto degli standard sociali ed etici”.
Nel frattempo è intervenuta anche Amnesty International che ha sostenuto che debbano essere le aziende tedesche stesse a vigilare affinché non ci siano accuse di questo tipo.
Intanto però un funzionario del ministero brasiliano del Lavoro ha denunciato una situazione molto simile alla schiavitù: “I lavoratori sono trattati come oggetti, peggio degli animali”.
E voi unimamme cosa ne pensate?
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