Si chiama Dear Daughters ed è un progetto lanciato da una coppia di fotografi compagni di vita, Sham Hinchey e Marzia Messina, che hanno coinvolto 22 coppie di padri e figlie invitandoli a parlare tra di loro attraverso un gioco. Quello che ne è uscito è davvero interessante.
Quando hanno dato il via al loro progetto Sham Hinchey e Marzia Messina forse non si aspettavano di avere una risonanza mondiale. Eppure quello che hanno realizzato è qualcosa di straordinario e di questi tempi necessario: affrontare il tema del femminismo e dei diritti e delle aspirazioni delle donne nel rapporto tra padre e figlia.
La coppia di Brooklyn ha coinvolto 22 papà e le loro figlie che sono stati fotografati e filmati mentre giocavano ad un gioco da tavolo con le carte, inventato dalla coppia di fotografi, in cui dovevano rispondere a domande sulle donne, i loro diritti e su cosa fosse per loro il femminismo.
Le bambine coinvolte hanno un’età compresa tra gli 8 e gli 11 anni. La fascia d’età è stata scelta da Penelope, la figlia della coppia di fotografi. Una età in cui le bambine cominciano a fare domande sui problemi sociali e a comprendere le ingiustizie. Ha spiegato Marzia Messina all’HuffPost Us.
Il gioco è stato un espediente per guidare le interviste, facilitando il dialogo su argomenti impegnativi come le questioni di genere e il femminismo, infine per mettere a loro agio padri e figlie.
Con il gioco, spostando delle figurine dopo aver lanciato il dado, come nel gioco dell’oca, papà e figlie dovevano rispondere alle domande scritte nelle carte da Sham Hinchey e Marzia Messina.
Alle bambine è stato chiesto ad esempio di indicare una donna che ammirano e in molte hanno risposto Michelle Obama.
Alle bambine è stato anche chiesto come si sarebbero viste e cosa avrebbero voluto fare a 25 anni. Le risposte sono state molto interessanti, le potete ascoltare qui sotto nel video sottotitolato dall’Huffington Post Italia.
Tra le domande del gioco una è molto interessante: “Molte persone dicono ancora che le donne devono stare in cucina, ma allora perché quasi tutti i grandi chef sono uomini?“. Le risposte delle bambine sono state spiazzanti e originali. “Se le donne non sono capaci di gestire la cucina di un ristorante, allora come è possibile che possano sfamare 20 bambini?” E’ stata una delle brillanti risposte.
L’HuffPost Italia ha iniziato a pubblicare diversi video sottotitolati in italiano sulla sua pagina Facebook.
L’idea del progetto ha spiegato Marzia Messina è nata dalle lunghe conversazioni che aveva da bambina con suo padre.
Dalle risposte date e dal modo in cui hanno interagito era chiaro che papà e figlie affrontavano certi argomenti per la prima volta. Il progetto è stato dunque un’occasione non solo per conoscere e parlare di femminismo, ma anche per stringere un legame più forte tra padri e figlie.
Sham Hinchey ha spiegato che “chiedere agli uomini di trascorrere del tempo con le proprie figlie può aiutarli ad aprire gli occhi su un problema molto vicino a loro“. “Lo sciovinismo maschile e il femminismo – ha aggiunto – non sono concetti astratti, ma questioni che probabilmente stanno giù bussando alla loro porta e che, di certo, faranno parte della vita delle loro figlie in futuro. Se ci mettiamo in discussione, proviamo a empatizzare, ascoltiamo ed educhiamo prima di tutto noi stessi, saremo più inclini a focalizzarci sui problemi e le responsabilità, trasmettendo più facilmente questa consapevolezza ai nostri figli attraverso il dialogo e la pratica“.
Le coppie di papà e figlie (in alcuni casi più di una figlia) sono state fotografate in uno scenario retrò con vecchie poltrone e un tappeto. Come nei ritratti di una volta, ma dai quali è chiaramente emersa consapevolezza e sicurezza da parte delle bambine.
Il progetto diventerà un libro.
Che ne pensate unimamme di questo progetto? Pensate sia utile per una nuova consapevolezza e un nuovo rapporto tra padri e figlie?
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