Bisognerebbe sempre tenere in considerazione che le parole hanno un peso, sia quando ci confrontiamo tra adulti, sia, ancora di più, quando parliamo ai più piccoli.
Frasi da non dire ai bambini, perché “tossiche”
Le parole infatti influiscono sulle nostre emozioni, sui nostri stati d’animo, possono ferire, ma anche calmare.
Il modo in cui si esprimono i genitori, come verbalizzano le loro emozioni influenza la crescita dei bambini, la loro maturazione.
Consapevoli di tutto questo i genitori dovrebbero imparare a misurare il loro linguaggio trasmettendo la stessa cosa ai figli, nel rispetto dei sentimenti altrui.
Usare un linguaggio positivo aiuta a stimolare l’interlocutore a vantaggio di una riflessione pacifica. I bambini, in particolare, prendono per vero tutto quello che sentono dai genitori, per questo ora più che mai mamme e papà dovrebbero prendersi un attimo per riflettere su alcune frasi dirette ai figli, sfuggite magari in un momento di nervosismo.
1. “Se fai così non ti voglio più bene”
Assolutamente da evitare dal momento che il suo effetto è devastante. Si tratta infatti di un vero ricatto emotivo, il piccolo viene sottoposto a un inutile stress nel timore di perdere l’amore di mamma e papà, ritiene inoltre che sia tutta colpa sua.
Questa frase implica un’improvvisa e violenta privazione affettiva del perno della sua vita, causando un senso di vuoto. Il bimbo invece dovrebbe sempre avvertire l’affetto e il bene famigliare come qualcosa di radicato e indistruttibile.
2. “Faccio io, tu non sei capace”
Dire a un bambino che non è capace a fare qualcosa è un modo sbagliato di definirlo come inetto. Lasciatelo fare e intervenite solo se lui vi chiede aiuto.
3. “Sei cattivo, gli altri bambini sono più buoni di te”
Mai mettere il bambino in cattiva luce, è necessario invece spiegare che quel comportamento non è educato. Limitate anche gli aggettivi: “buono”, “capriccioso”, “brutto”, se ripetete a un bimbo che è cattivo finirà per crederci e ad esserlo.
Se un bimbo fa i capricci aspettate che si calmi e poi guardandolo in faccia chiedetegli le ragioni del suo comportamento e il perché dei vostri no.
4. “Tuo fratello (sorella) si comporta bene, perché tu no?”
Ogni bimbo è a sé e a nessuno piace essere oggetto di paragoni con altri, soprattutto se criticato. Il bimbo va valutato nella sua singolarità.
Ogni bambino ha infatti un proprio ritmo di crescita, se lo paragonate agli altri gli fate capire che lo vorreste diverso. Il paragone è inefficace e, anzi, lo confonde e rende insicuro. L’effetto sarà contrario: protesterà perché risentito e molto probabilmente non farà quello che volete fargli fare. Apprezzate invece i suoi progressi e le sue vittorie, rinforzando così i suoi comportamenti corretti e incoraggiandolo a fare meglio.
5. “Lo faccio io, tu non sai farlo”
Così togliamo spirito d’iniziativa al bambino. Si sentiranno goffi e incapaci, senza fiducia nelle loro azioni. Lasciate che i bimbi provino a fare, e che sbaglino, così impareranno e aumenteranno la la loro autostima.
6. “Vai via!”
E’ normale che, ogni tanto, i genitori abbiano bisogno di una pausa, perché si è stanchi o perché abbiamo bisogno di 5 minuti per finire la cena o altro…
Se però ripetiamo continuamente “Ora ho da fare“, allontanandoli, si convinceranno che non vale la pena parlare con noi. Questo si rifletterà anche nel comportamento in età più adulta.
Cercate quindi di ritagliarvi dei momenti di break affidando i bambini a parenti, amici o babysitter.
7. “Piangi per niente!”
Mai ridicolizzare i loro dispiaceri, perché così non si sentiranno compresi e, cresciuti, non vi racconteranno i loro problemi più seri. Cercate sempre di consolarli.
8. “Non ci riuscirai mai!”
Occorre sempre incoraggiare i bimbi a raggiungere i loro obiettivi, e se non ci riescono li si può aiutare cercando un modo diverso per raggiungerlo o cambiando attività, cercando di non fare pesare la sconfitta.
9. “Sei grasso/a”
Criticare l’aspetto fisico di un bambino ne abbassa l’autostima e si corre il rischio che il piccolo instauri col cibo una relazione sbagliata, con rischi di disturbi alimentari crescendo. Occorre parlare in caso in termini di salute, e non di aspetto fisico.
10. “Sei come tuo padre/madre”
Mai sminuire o denigrare un genitore e soprattutto mai paragonare un bambino a un modello negativo. Il piccolo si potrebbe spaventare e chiudere in se stesso.
11. “Non ne posso più di te”
Questa frase, come “mi hai stufato” non andrebbero mai dette ai bimbi. I bambini potrebbero non capire che si è stanchi o stressati, sviluppando sensi di colpa e insicurezze.
12. “Non ho tempo, lasciami stare”
Con questa frase si trasmette al bambino l’idea di essere respinto o che non si abbia mai tempo per lui. Meglio anticipare ai figli che si ha un impegno e programmare del tempo da dedicare a lui.
Tutte le frasi elencati possono generare nei bimbi rabbia, sconforto e frustrazione.
I bambini, per crescere, devono sentirsi unici, speciali, e avere stima di sé. Se si sentono rifiutati, cresceranno insicuri e timorosi.
E voi unimamme, cosa ne pensate dei consigli di Ana Maria Sepe, psicologa, pubblicati su Psicoadvisor?
Noi vi lasciamo con altre frasi da non dire mai ai bambini per farli crescere sereni.
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