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Salute e benessere bambini

Le cellule staminali del liquido amniotico per curare i difetti di nascita

Published by
Maria Sole Bosaia

Unimamme, la scienza continua a fare progressi nella ricerca di una cura per malattie rare.

Il liquido amniotico che circonda i bambini nell’utero contiene cellule staminali mesenchimiali (MSCs) che si possono differenziare in diversi tipi di cellule e tessuti.

Le cellule staminali del liquido amniotico: come possono curare gravi malattie

Circa 10 anni fa il dottor Dario Fauza, chirurgo del Boston Children’s Hospital, aveva iniziato ad usare queste cellule staminali a fini terapeutici.

Attraverso vari studi si è scoperto che queste cellule possono riparare difetti di nascita importanti come:

  • la spina bifida, riuscendo a far crescere la pelle sul cordone spinale esposto,
  • la gastroschisi (difetto della parete addominale che determina la non completa chiusura dei muscoli e della cute dell’addome), riducendo il danno dell’intestino esposto

L’approccio è stato chiamato TRASCET: terapia trans amniotica delle cellule staminali.

La particolarità di questa terapia è il fatto che le cellule sono quelle del bambino stesso, che vengono reimmesse nel loro ambiente naturale, solo in quantità concentrate (un’amniocentesi al contrario, si potrebbe dire).

“In pratica amplifica un processo che si svolge già in natura” commenta il dottor Fauza.

 

Una collega di Fauza ha condotto uno studio iniettando cellule staminali mesenchimiali in animali allo stato fetale e con grande sorpresa degli scienziati questo sono apparse nel midollo osseo. Questo suggerisce che potenzialmente, queste cellule possono trattare una serie di difetti congeniti.

Gli studiosi hanno iniziato con spina bifida e gastroschisi perché sono difetti direttamente esposti al fluido amniotico, ma dal midollo osseo le cellule possono raggiungere qualunque parte del corpo.

Attualmente gli scienziati stanno studiando TRASCET in modelli animali con ernia diaframmatica congenita  (un buco nel diaframma consente agli organi addominali di premere sulla cavità toracica) così come l’Associazione VACTERL, una condizione genetica che causa anomalie multiple.

Nel frattempo il dottor Fauza vorrebbe iniziare una sperimentazione di TRASCET per trattare la gastroschisi prenatale, e ne ha presentato richiesta.

Infine, poiché le cellule del sangue sono strettamente collegate a quelle staminali mesenchimiali secondo Fauza anche quelle potrebbero essere gestite attraverso la via amniotica.

Unimamme, voi cosa ne pensate delle possibilità derivanti da questo studio riportato dal Boston Children Hospital?

Noi vi lasciamo con un approfondimento sull’utilizzo delle cellule staminali in Italia.

Maria Sole Bosaia

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