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Quanto sono sicure le scuole italiane? I dati del Rapporto 2017

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valeria bellagamba

La situazione della sicurezza a scuola sta a cuore a molte famiglie ed è importante che i genitori siano informati. Un aiuto viene dal XV Rapporto sulla sicurezza delle scuole realizzato da Cittadinanza Attiva, organizzazione indipendente e no-profit fondata nel 1978 che promuove ‘attivismo dei cittadini per la tutela dei diritti, la cura dei beni comuni, il sostegno alle persone in condizioni di debolezza.

Ecco com’è la situazione nelle scuole italiane al settembre 2017.

Il Rapporto di Cittadinanza Attiva sulla sicurezza a scuola

Il XV Rapporto 2017 di Cittadinanza Attiva sulla sicurezza delle scuole è stato presentato lo scorso 28 settembre a Luiss Enlabs a Roma e il quadro che ne esce è sconfortante: una scuola su quattro ha una manutenzione inadeguata e solo il 3% è in ottimo stato.

Circa un quarto di aule, bagni, palestre e corridoi presenta distacchi di intonaco; segni di fatiscenza, come muffe ed infiltrazioni, sono stati riscontrati nel 37% delle palestre, nel 30% delle aule, nel 28% dei corridoi, nel 24% dei bagni.

I dati sicurezza, qualità ed accessibilità delle scuole italiane sono stati raccolti attraverso il monitoraggio civico condotto su 75 edifici scolastici di 10 Regioni (Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto, Lazio, Abruzzo, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) e tramite la lettura di informazioni e fonti ufficiali. A questi dati si aggiungono quelli ricavati, per la prima volta, tramite l’istanza di accesso civico inviata da Cittadinanzattiva in 2821 Comuni e Province, che, sulla base delle risposte pervenute, hanno permesso di censire 4401 edifici scolastici di 18 Regioni. Questo ha consentito di elaborare un quadro più accurato rispetto alla sicurezza strutturale e sismica e avere informazioni dettagliate sulle certificazioni e sgli investimenti degli Enti locali sulle indagini sui solai e la manutenzione ordinaria e straordinaria di questi istituti.

Per quanto riguarda le scuole situate in una zona sismica (oltre la metà), la situazione è ancora preoccupante: solo un quarto ha l’agibilità statica, poco meno della metà il collaudo.

In poco più di un quarto (27%) è stata realizzata la verifica di vulnerabilità sismica, obbligatoria dal 2013. In pochi edifici sono stati realizzati interventi di miglioramento e adeguamento sismico: la media nazionale è rispettivamente del 12% e del 7%. Indietro il Lazio, con il 3% degli interventi, e la Campania, con il 6% di scuole migliorate sismicamente e il 4% adeguate.

Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva ha riconosciuto che “molto è stato fatto dal 2015 ad oggi sull’edilizia scolastica da parte del Governo, ma non si può ancora parlare di un’inversione di tendenza”. “Occorre proseguire per almeno un decennio in questo titanico impegno, offrendo certezze a Comuni e Province circa la continuità nell’erogazione dei fondi. Molto occorre lavorare sulle amministrazioni pubbliche affinché rendano davvero accessibili e trasparenti dati di interesse pubblico come quello sulla sicurezza delle scuole; sui tanti (80%) che non hanno risposto è necessario fare un lavoro culturale e di formazione perché considerino i cittadini una risorsa e non un intralcio. Ringraziamo le Amministrazioni, soprattutto quelle dei comuni colpiti dal sisma, che hanno invece prontamente risposto al nostro accesso civico“.

Crolli nelle scuole

Solo nello scorso anno scolastico, riferisce Cittadinanza Attiva, si è avuta notizia tramite la stampa locale di 44 episodi di crolli, con feriti tra gli studenti ed il personale, oltre che danni alle cose e alle strutture. In alcuni casi, eventi annunciati e prevedibili, in altri totalmente inaspettati, in altri ancora non prevedibili. Si tratta di crolli di solai, tetti, controsoffitti, distacchi di intonaco, caduta di termosifoni, o alberi, che si verificano in modo indifferenziato nelle scuole del Nord e del Centro – Sud, negli istituti comprensivi come nelle scuole superiori, nei piccoli centri come nei grandi.

Le condizioni delle scuole

Un’aula su tre è fatiscente, con arredi non a norma e priva di tapparelle o persiane. Un’aula su quattro ha distacchi di intonaco e spigoli non protetti.

Non tutte le scuole hanno palestre: mancano nel 28% delle scuole monitorate. Il
37% delle palestre ha muffe, infiltrazioni o altri segni di fatiscenza, più di una su quattro (28%) ha distacchi di intonaco. La pulizia è scarsa: polvere (29%), sporcizia (25%) e cattivi odori (21%) caratterizzano circa una palestra su quattro.

Va meglio per le mense, anche se il 44% non ha porte antipanico e il 37% ha impianti elettrici obsolete.

La metà dei bagni non ha carta igienica, nel 64% manca il sapone e nel 77% qualsiasi tipo di asciugamano. I pavimenti sono irregolari nel 22% dei servizi igienici, finestre e porte rotte rispettivamente nel 7% e nel 10% dei casi, segni di sporcizia nel 16% dei casi. Una scuola su cinque risulta priva di bagni per disabili.

Riguardo alla sicurezza interna, sono a norma gli impianti elettrici solo in 1 aula scolastica su 4. Mentre le porte antipanico sono assenti in 4 aule su 5. Solo una scuola su 3 ha vetrate a norma di legge. Nel 18% delle scuole a più piani non sono presenti scale di sicurezza. Mentre le uscite di sicurezza mancano nei corridoi del 19% degli istituti.

L’altro grave problema sono gli atti di vandalismo. Nel biennio 2016/2017 si sono verificati diversi episodi: il 28% delle scuole è stato vittima di atti di vandalismo, soprattutto ad opera di soggetti esterni; mentre il 19% delle scuole ha avuto atti di bullismo. Un dato che sembra in aumento rispetto agli anni precedenti, inoltre bisogna tener conto che ad essere censiti sono gli episodi noti al Responsabile Prevenzione e Protezione, o al Dirigente, e che probabilmente non danno sono compresi altri casi di minore gravità.

Il Rapporto integrale lo trovate sul sito web di Cittadinanza Attiva.

Che ne pensate unimamme? Siete preoccupate per la scuola dei vostri figli?

Vi ricordiamo il nostro articolo: In questa scuola i bambini imparano meglio grazie alle classi flessibili.

valeria bellagamba

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