Per molto tempo le donne hanno sofferto da sole e in silenzio. Le questioni legate al pavimento pelvico erano ridotte a “perché hai avuto un bambino, cosa ti aspetti?”.
E’ arrivato il momento di rompere i taboo riguardo il pavimento pelvico così che siamo in grado di aumentare il grado di salute di cui le donne hanno bisogno.
Problemi riguardanti il pavimento pelvico come:
- incontinenza
- prolassi
- dolore durante il ciclo e durante i rapporti sessuali
sono molto comuni ma non normali.
Solo perché una donna mestrua, non significa che il dolore durante il ciclo sia normale. Il dolore durante il ciclo può essere segnale di endometriosi, che affligge il 10% delle donne che ricevono una diagnosi tra i 7 e i 10 anni dopo, lasciandole in un dolore cronico e infertilità.
Il dolore delle donne non deve essere considerato “normale”
Le donne hanno diritto di conoscere le ferite che porta un parto vaginale.
Se le donne sono sessualmente attive, non è normale provare dolore durante i rapporti.
Se una donna è incinta, non significa che il suo dolore alla schiena sia normale.
Se una donna ha partorito non è normale avere incontinenza urinaria e prolassi pelvici.
Si continua a dire alle donne che soffrire è normale, ma non è così.
Quando si parla di salute ginecologica, la soluzione in caso di danni al pavimento pelvico di solito è quella chirurgica, ma in realtà ci sono anche delle proposte alternative come la fisioterapia del pavimento pelvico che funzionano, eppure non vengono considerate. Essa è funzionale ad esempio:
- nei prolassi pelvici,
- nel dolore durante i rapporti sessuali,
- per il mal di schiena,
- per l’endometriosi e per altre problematiche
Una recente ricerca australiana ha dimostrato che l’84% dei trattamenti per l’incontinenza ha avuto successo.
La chirurgia può infatti debilitare più che migliorare, ma se non ci sono alternative e se le donne ricevono la fisioterapia dopo l’intervento o meglio ancora nell’immediato post partum, potrebbero comunque evitare delle future operazioni.
Heba Shaheed, fisioterapista e sostenitrice della salute femminile, sostiene, sul The Guardian che le donne dovrebbero avere un’assistenza fisioterapica dalla 20esima settimana di gravidanza e per 8 settimane dopo il parto.
Serve per il pavimento pelvico – in modo che i problemi possano essere diagnosticati per tempo – per avere un intervento preventivo e per coloro che non devono ricorrere necessariamente alla chirurgia.
Shaheed, che gestisce anche un sito The Pelvic Expert, ha detto di aver chiesto a 800 donne se fossero a conoscenza delle conseguenze di un parto naturale per il pavimento pelvico:
- l’85% ha indicato che avrebbe voluto essere informata prima della nascita
- e solo il 2% lo è stata, spaventandosi però.
Questa inchiesta dimostra il fallimento dell’educazione prenatale, che si conclude di solito con un “Perché nessuno me l’ha detto?”.
“L’educazione è la chiave per il progresso, specialmente nella salute, e le donne hanno il diritto di essere informate, così che possano prepararsi per il futuro” afferma Shaheed e noi siamo d’accordo con lei.
E voi unimamme cosa ne pensate?
Intanto vi lasciamo con il post che parla di perineo e pavimento pelvico: questi sconosciuti.