Il rischio di morte improvvisa in bambini e ragazzi per problemi cardiaci non conosciuti è un problema più diffuso di quanto si pensi. Per questo motivo, l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma ha avviato uno screening nelle scuole della capitale, i cui dati sono stati raccolti in uno studio.
“Una questione di cuore” è il nome del progetto di screening di bambini e ragazzi dai 3 ai 13 anni avviato dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma nelle scuole della capitale. Il progetto partito dal 2013 fa parte di una attività di prevenzione e sensibilizzazione avviata dall’Unità Operativa di Cardiologia e Aritmologia del Bambino Gesù, con il sostegno della Onlus La stella di Lorenzo, e nel 2016 si è trasformato in un programma di ricerca.
L’obiettivo è quello di combattere la morte improvvisa in bambini e ragazzi, causata da problemi cardiaci non conosciuti alle famiglie, purtroppo però molto diffusi.
La morte improvvisa in età pediatrica colpisce infatti circa 3 pazienti apparentemente sani su 100.000.
Il decesso può avvenire subito dopo la comparsa dei sintomi, entro un’ora dall’insorgenza, o anche in assenza di sintomi. Un problema molto serio, dunque, da non sottovalutare. Purtroppo, però, se non ci sono problemi evidenti, le famiglie spesso non sottopongono a controlli approfonditi i figli.
In questi anni del progetto di prevenzione “Una questione di cuore” sono stati eseguiti circa 9.700 tracciati elettrocardiogramma in 15 istituti scolastici romani sui bambini di età compresa tra i 3 e i 13 anni. Di questi, 3.920 – pari al 40.4% degli esaminati – non avevano mai eseguito un elettrocardiogramma in precedenza.
Dai controlli è risultato che 658 bambini presentavano delle anomalie del tracciato elettrocardiografico, di cui
Queste anomalie più gravi possono portare alla morte improvvisa. Ecco perché la prevenzione è fondamentale.
L’Ospedale Bambino Gesù di Roma interviene con la prevenzione attiva, che consiste nell’andare a scovare il bambino a rischio nel posto dove trascorre più tempo, ovvero: la scuola. E’ proprio a scuola, infatti, che il potenziale paziente, tra le attività statiche e le discipline sportive, potrebbe star male. Per questo è importante individuarlo e trattarlo, prima che arrivi al Pronto Soccorso in gravi condizioni a causa di un evento cardiaco catastrofico.
L’attività dell’ospedale pediatrico è volta anche ad informare e sensibilizzare le famiglie sull’importanza degli screening elettrocardiografici come strumento utile per combattere la morte cardiaca improvvisa. Scoprire per tempo un problema può evitare tragedie future.
Il team del Bambino Gesù che in questi anni si è occupato dello screening nelle scuole, e della raccolta e dell’elaborazione dei dati, è composto di due tecnici di cardiologia, che eseguono gli elettrocardiogrammi negli Istituti scolastici, e di una équipe interna di cardiologi che li analizzano.
Se durante lo screening vengono scoperte delle anomalie l’Ospedale consiglia alle famiglie di sottoporre il bambino a esami di approfondimento di secondo livello in una struttura ospedaliera di loro scelta.
Per il nuovo anno scolastico 2017-2018 la squadra del Bambino Gesù ha già pianificato un’intensa attività di screening in 6 nuovi istituti scolastici di Roma, per un totale di circa 3000 cuori da controllare.
Fabrizio Drago, responsabile dell’unità operativa di Cardiologia e Aritmologia pediatrica del Bambino Gesù spiega che l’ospedale e la Onlus La Stella di Lorenzo hanno un comune obiettivo: “andarci a prendere i pazienti prima che i pazienti arrivino da noi. Circa l’1% dei bambini e dei ragazzi che arrivano al Pronto Soccorso pediatrico nel nostro Paese, presentano un pregresso evento sincopale o pre-sincopale che, in alcuni casi, può precedere la morte. Grazie alla straordinaria collaborazione con la Onlus guidata dall’Ingegner Fabbri, sarà possibile individuare in alcuni bambini la presenza di anomalie elettrocardiografiche rivelatrici di malattie cardiache a potenziale rischio di sincope e/o morte cardiaca improvvisa“.
Maggiori approfondimenti sul sito web dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma.
Che ne pensate unimamme di questo progetto? Fare controllare il cuore dei vostri bambini?
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