Unimamme, oggi vogliamo parlarvi di una storia davvero particolare accaduta a una mamma surrogata, ossia che ha scelto di “affittare” il suo utero.
Siamo in America e qui la maternità surrogata a pagamento è molto popolare. I più recenti dati ufficiali mostrano che il numero di bambini nati da madri surrogate è raddoppiato tra il 2004 e il 2008, passando da 738 a circa 1400 bambini. Questi numeri però sono per difetto, perché non tutti dichiarano questo tipo di nascite, si legge sul New York Post.
Una donna residente in California, dove questa pratica è legale, ha voluto condividere la sua storia.
Jessica Allen è stata mamma surrogata per una coppia di origine cinese (in Cina la maternità surrogata è vietata): per loro ha dato alla luce due bambini il dicembre scorso con parto cesareo.
La prima lamentela di Jessica riguarda il fatto che lei non ha potuto vedere i bambini appena nati, anche se secondo gli accordi avrebbe dovuto stare con loro almeno un’ora.
Quando però, a distanza di un mese, i genitori le hanno inviato un’immagine dei bambini, Jessica ne è rimasta molto colpita. Uno dei piccoli era molto più chiaro del fratello e che i piccini non erano gemelli identici. Uno era visibilmente cinese, l’altro no. Ciò anche a detta della madre cinese.
Successivamente un test del DNA ha confermato i dubbi, dando un incredibile responso: uno dei due bimbi era infatti il figlio biologico di Jessica e di suo marito.
A quel punto Jessica e il marito hanno chiesto che il piccolo venisse restituito, ma non è stato facile. La coppia cinese infatti non lo voleva più ma per ridarlo indietro chiedeva tra i 18 e i 20 mila dollari.
Dopo alcuni mesi e spese legali la coppia c’è riuscita e il 5 febbraio un dipendente dell’agenzia ha riconsegnato il bambino ai legittimi genitori in un parcheggio Starbuck.
Ma come è potuto succedere? Si è trattato di un raro caso di “superfetazione“: i dottori hanno infatti spiegato a Jessica che quando è rimasta incinta per l’inseminazione lei ha ovulato di nuovo rimanendo nuovamente incinta, ma questa volta di suo marito.
La maggior parte delle donne smette di produrre ovuli quando è incinta quindi le doppia gravidanze sono estremamente rare.
Jessica ha sottolineato che lei e suo marito hanno seguito le indicazioni dei medici e che avevano smesso di fare sesso finché la sua gravidanza non è stata confermata.
“Ho perso due mesi della vita di mio figlio” dichiara Jessica al Mirror.
“Le prime due settimane sono importanti per stabilire un legame e noi ne siamo stati derubati.”
Jessica è stata pagata 35 mila dollari dall’agenzia per la maternità surrogata, la coppia però, tramite l’agenzia Omega Family Global, ha inizialmente chiesto a Jessica di pagare tra i 18 -22 mila dollari per la restituzione del bimbo.
Ora la famiglia del piccino, già molto indebitata, sta lottando per ottenere il certificato di nascita senza il quale non può avere l’assicurazione sanitaria.
Jessica che spiega di aver scelto di diventare mamma surrogata poco dopo la nascita del suo secondo figlio per poter restare a casa e non lavorare, ora non ha intenzione di farlo di nuovo. Non rinnega di averlo fatto, anche perché così è nato il figlio, ma dichiara a People: “Non lo farò mai più. Non sono la sola con una storia da incubo, ma sono l’unica con una storia così“.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa storia e in generale della pratica dell’utero in affitto?
Noi vi lasciamo con la storia di una mamma surrogata che ha rifiutato l’aborto voluto dai genitori biologici.
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