Ho un’amica che ha avuto un bambino da poco e si è trovata alle prese con le coliche. Per sua fortuna il periodo nero è durato poco e adesso il bimbo dorme pure 6 ore di fila di notte.
Io le coliche le ho vissute pochissimo, quasi zero con Vittoria, anche perché noi usavamo un biberon anticolica, non allattandole io al seno. So però di mamme disperate, di genitori che hanno rinunciato al sonno, che non hanno idea di che cosa significa passare una notte tranquilla.
Eppure sembra che le nostre certezze siano minate da Paolo Sarti, pediatra, che sul sito UPPA.it ha detto che in realtà le coliche del neonato non esistono.
Cosa significano allora quei pianti disperati del bambino, soprattutto la sera, quando diventa tutto rosso e si contorce e tira sù braccia e gambe facendo uscire dell’aria? Il pensiero comune finora ha parlato di coliche, dovuto al passaggio dell’aria mentre si allatta che provoca appunto il mal di pancia. E invece Sarti dice che non è così.
Si tratta semplicemente di…pianto. “Quando un neonato piange, lo fa con tutto il corpo: non solo usa la mimica del viso, ma si contrae tutto, chiude i pugni, ritrae le gambe; attiva ogni muscolo, anche quelli del torchio addominale, quindi spinge e non è escluso che così facendo emetta aria”.
L’aria è presente nel tubo digerente di ogni essere umano a qualsiasi età, soprattutto nel neonato, visto che il latte che assume è ricco di lattosio e quindi fermenta facilmente. Difficilmente però quest’aria provoca dolore, a meno che non ci sia un’infiammazione come la colite.
“Probabilmente poche decine avranno veramente fastidi addominali, ma la gran parte sono semplicemente neonati che piangono (per tremila altri motivi, anche i più imperscrutabili) solo che lo fanno, come tutti i neonati, con modalità fisiche che, a vederli, assomigliano a uno che ha coliche addominali” dice Sarti.
Come fare allora per alleviare questi episodi di pianto? Niente sondini per aiutare a far uscire l’aria, ma solo tanta amorevole pazienza. Cosa che non è per niente facile, visto che questi episodi accadono soprattutto la sera quando si è più stressati. Meglio non precipitarsi subito al pronto soccorso: probabilmente sarà un viaggio inutile.
Sarti consiglia di calmarsi e di calmare il bambino, rassicurandolo e poi cercando di trovare la soluzione che potrà essere quella di nutrirlo, cambiarlo o anche solo coccolarlo.
E conclude spiegando che i pianti avvengono soprattutto la sera perché è quello il momento in cui anche i genitori sono più stanchi e magari preoccupati per le notti passate e quelle in arrivo.
E voi unimamme cosa ne pensate?
Intanto vi lasciamo con il post che parla di un pigiama speciale che dovrebbe aiutare contro le coliche.
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