Unimamme oggi condividiamo con voi la storia di una bimba che potrà dare un po’ di speranza a tutti i genitori di piccoli prematuri.
Nel 2014 la mamma Courtney Stensrud è entrata in ospedale alla 21° settimana di gravidanza soffrendo per una comune infezione alla placenta e rottura della membrana. I medici le dissero subito che dovevano farla partorire per evitare di perdere la bimba.
Mentre aspettava Courtney ha cercato in rete immagini di bimbi nati alla 21° settimana, senza trovarne.
Nonostante la sua piccina pesasse poco più di 400 grammi è riuscita a sopravvivere e a prosperare.
Non ha avuto condizioni mediche permanenti e nei test di sviluppo è alla pari con i coetanei non prematuri.
Secondo il report di The March of Dimes il tasso di prematuri in America è aumentato per il secondo anno di fila dopo un decennio di declino.
“Se non sapeste che è una prematura direste che è una normalissima bimba di 3 anni” dichiara la mamma della piccola “a scuola è alla pari con tutti gli altri, ama giocare con tutti i bambini e tutto quello che ama un normale bimbo di 3 anni. Le piacciono le bambole, ama i libri, ama tutto quello che fa suo fratello”.
La storia di questa bimba, la più prematura mai nata, è un esempio dei risultati positivi dei prematuri. Il suo caso è stato studiato e i risultati pubblicati sulla rinomata rivista Pediatrics.
“Dobbiamo essere cauti nel generalizzare questi risultati, abbiamo citato questo caso perché dopo essere stata resuscitata la bambina è stata bene, ma è un caso straordinario” dichiara il dottor Kaashif Ahmad .
La mamma di questa bimba aveva contratto la corioamniosite, un’infezione che influenza la membrana della placenta. Se questa infezione viene contratta durante la gravidanza influenza la nascita prolungando il parto, nel caso di Courtney l’ha anticipato.
Quando è nata la bimba, era così piccola da essere avvolta su un braccio.
I medici non avevano grandi aspettative verso questa bimba, dopo essere stata rianimata le è stata fornita la respirazione assistita ed era sotto costante monitoraggio cardiaco.
“Non racconto spesso la nostra storia ma quando lo faccio le persone rimangono a bocca aperta. Se una mamma che sta avendo un parto prematuro cerca su Google può trovare questa storia e riceverne un po’ di speranza” ha dichiarato la donna sul Daily Mail.
I parti prematuri in America sono aumentati fino al 9.8% nel 2016 dal 9,6% del 2015.
Unimamme, voi cosa ne pensate della straordinaria storia di questa bimba?
Noi vi lasciamo con una tecnica per salvare migliaia di prematuri.
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