Quando una coppia decide di avere un bambino dà per scontato che iniziando a provarci riuscirà a concepire subito. In diversi forum ho letto di donne preoccupate perché dopo 2 mesi non riuscivano a rimanere incinte: nessuno probabilmente ha mai detto loro che il tempo medio è tra i 6 mesi e un anno, quindi il fatto di riuscirci subito è una grossa fortuna. Oppure ci sono donne che rimandano il momento di diventare madri e poi alla soglia dei 40 anni o oltre si rendono conto che non è così semplice, perché la natura è in un modo e i desideri vanno in un’altra direzione.
Ecco perché bisogna fare degli interventi di prevenzione e promozione della salute materno infantile già prima della gravidanza, come ha stabilito l’OMS già nel 2010. E’ importante conoscere il proprio corpo e adottare degli stili di vita sani anche per evitare delle patologie della gravidanza come:
Cercare di monitorare la salute in giovane età – come scrive Renata Bortolus sul periodico dell’Acp, l’associazione culturale pediatri – aiuta poi a prevenire o ridurre il rischio di alcune problematiche legate alla riproduzione, come:
Alcuni interventi preconcezionali – ovvero quel periodo di tempo variabile in cui la donna si sente pronta per avere una gravidanza fino al concepimento – possono essere molto utili ad ovviare questi possibili problemi, come per esempio l’assunzione di acido folico o il monitoraggio di alcune malattie cromosomiche materne.
L’epigenetica, cioè quel ramo della genetica che studia l’epigenoma, ovvero i gameti sia prima del concepimento sia durante l’impianto dell’embrione, ha aperto nuove strade per la conoscenza di nuove patologie e la loro prevenzione. L’epigenetica ha individuato come uno dei fattori importanti sia l’ambiente, per questo fare prevenzione in giovane età significa anche aiutare la salute delle persone, perché alcune patologie potranno essere sviluppate da adulti.
In Italia è nato il progetto “Pensiamoci prima“ realizzato grazie al sostegno finanziario del CCM – Centro Nazionale per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie del Ministero della Salute – e affidato all’International Centre on Birth Defects and Prematurity (ICBD), ha permesso di andare a lavorare su quei temi che possono appunto interferire con un buon esito della riproduzione. Sono seguiti altri due progetti: “Prima della gravidanza“, per diffondere la consapevolezza dell’importanza della salute in questo momento della vita e “Prevenire patologie e disabilità congenite attraverso strategie di comunicazione efficaci”.
La salute preconcezionale insomma è diventata un argomento sempre più importante: per esempio l’età dei genitori al momento del concepimento è elemento fondamentale, perché per quanto riguarda le donne la fertilità è massima tra i 20 e i 30 anni, ma diminuisce rapidamente dopo i 35 anni ed è quasi zero dopo la menopausa.
Anche per gli uomini l’età fa la differenza: con gli anni gli spermatozoi possono essere meno motili e meno numerosi.
E’ importante continuare con questo atteggiamento propositivo perché studi recenti hanno evidenziato che nel nostro Paese:
Non dobbiamo pertanto dare per scontato nulla della nostra salute. Prima ce ne rendiamo conto è meglio è.
E voi unimamme lo sapevate?
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