Violenza ostetrica: “in quanto donne” non possiamo tacere

La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne il prossimo 25 novembre verrà celebrata anche a Montecitorio con un evento speciale: l’Aula del Parlamento sarà aperta solo alle donne, alle vittime di violenza e a chi le sostiene.

Il titolo dell’evento è #InQuantoDonna ed è stato fortemente voluto dalla Presidente della Camera, Laura Boldrini. L’Aula e le altre sale della Camera saranno aperte per accogliere tutte le donne che hanno aderito all’invito della terza carica dello Stato.

Tra le oltre 1000 donne presenti in Aula, ci sarà anche una delegazione di 33 donne provenienti da tutte le Regioni italiane per testimoniare sulla violenza ostetrica.

Giornata contro la violenza sulle donne e contro la violenza ostetrica

Da tempo si parla di violenza ostetrica, che riguarda quei trattamenti inappropriati e irrispettosi della dignità e integrità psico-fisica della donna in gravidanza, parto, post-parto e allattamento, ma soprattutto nel momento delicato del parto. Un fenomeno finora sottovalutato o ignorato, di cui vi abbiamo parlato in più occasioni anche noi.

Ci sono donne che hanno denunciato vere e proprie violenze commesse nei loro confronti in sala parto. Secondo la ricerca voluta dall’Osservatorio sulla violenza Ostetrica Italia e condotta dalla Doxa, si stima che 1 milione di mamme italiane, circa il 21%, sono state vittime di una forma di violenza ostetrica, o fisica o psicologica, durante la nascita del loro primo figlio. Un’esperienza che le ha segnate così profondamente da non volere una seconda gravidanza. Per reagire a questo stato di cose è stata lanciata la campagna #BastaTacere.

Ora, le donne che combattono contro questo tipo di violenza subdola e non facile da riconoscere avranno voce in Parlamento per testimoniare di casi di violenza ostetrica. A Montecitorio saranno presenti le rappresentanti di diverse associazioni.

Le donne che denunciano casi di violenza ostetrica riferiscono di trattamenti contrari alle evidenze scientifiche e alle migliori pratiche, che spesso si trasformano in ricordi dolorosi, in traumi, in rifiuto di avere altri figli e nella sfiducia nei confronti del sistema sanitario.

La violenza ostetrica comporta l’appropriazione dei processi riproduttivi della donna da parte del personale medico, ad esempio costringerla a subire un cesareo o una episiotomia non necessari, o a partorire sdraiata con le gambe sulle staffe, obbligarla a esporre il corpo nudo di fronte a molte persone, anche separare la madre dal bambino senza una ragione medica. Tra i comportamenti individuati come violenza ostetrica si sono anche quelli di non essere coinvolta nei processi decisionali o di essere umiliata verbalmente durante il parto.

Di recente – scrivono in un comunicato le donne delle associazioni rappresentate –  sono stati pubblicati i primi dati nazionali sul fenomeno della violenza ostetrica, forniti dall’indagine condotta da Doxa e commissionata dall’Osservatorio sulla Violenza Ostetrica Italia, nel quale emerge che il 27% delle madri lamenta una carenza di sostegno e di informazioni sull’avvio dell’allattamento e il 19% la mancanza di riservatezza in varie fasi e momenti della loro permanenza nell’ospedale“.

Le partecipanti all’evento a Montecitorio chiedono la collaborazione con i fornitori di assistenza e le istituzioni, volta ad includere le donne nei processi decisionali, anche politici, che portino ad un cambiamento reale dell’assistenza alla maternità e nascita nella direzione del rispetto della dignità della persona umana.

Come afferma l’OMS e l’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite (UNHCHR) – continuano le donne – l’abuso, la negligenza e la mancanza di rispetto durante il parto ledono i fondamentali diritti umani delle donne, delle bambine e dei bambini, mettendo a rischio la loro vita“.

All’incontro in Parlamento parteciperanno oltre 1300 donne provenienti da tutta Italia. L’evento inizierà alle 11.30. Dopo la Presidente Boldrini, prenderanno la parola dagli scranni dell’Aula diciassette donne, vittime di stupro, violenza domestica e stalking, ma anche madri di ragazze che non ci sono più, uccise per mano degli uomini che avrebbero dovuto amarle. Ci saranno anche magistrate, dirigenti di polizia, studiose e giornaliste, autrici teatrali e televisive

Le associazioni contro la violenza ostetrica che parteciperanno all’incontro a Montecitorio: Città delle mamme Frascati – GAAM – Gruppo Aiuto Allattamento Materno di Carpi (MO) – GEBI Genitori e Bambini Insieme – Castello di Fiemme (TN) – In braccio alla luna (Palermo) – L’arte di crescere (Palermo) – La Goccia Magica (Castelli Romani) – Le Balate – Gruppo Maternage (Palermo) – Le mamme di Peter Pan (Messina) – Le mamme di Pomezia – Mamai Sardegna – MAMAS (Nuoro) – MammacheMamme (Cosenza) – Mamme Arcobaleno (Foggia) – MAMME PE(E)R LE MAMME – MAMMEXMAMME ONLUS CARBONIA – PACHAMAMMA PEER TE – Professione Mamma – Pronto mamy della Valle d’Aosta – Rinascere al Naturale Onlus – VOCI DI NASCITA

Che ne pensate unimamme? Pensate sia un passo avanti questo invito alle donne vittime o testimoni di violenza ostetrica?

Vi ricordiamo il nostro articolo: Violenza ostetrica: qual è la percezione delle ostetriche sul problema?

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