Sul web, si sa, se ne trovano di tutti i colori, ma quella di spingere le ragazzine fino all’anoressia ancora non l’avevamo sentita. È quello che è stato scoperto in questi giorni, a seguito della denuncia di una mamma che si era insospettita dopo che la figlia aveva iniziato a perdere peso in modo anomalo. La ragazza ha solo 14 anni, ma era già entrata nel tunnel infernale dell’anoressia, in un modo assurdo e incredibile: consultando un blog.
La tecnologia è in grado di collegare e mettere in comunicazione, per svago, studio o lavoro, persone molto distanti tra loro. Una eccezionale opportunità per crescere, imparare e conoscere persone che vivono in ambienti differenti e in Paesi con culture diverse. Scambiarsi opinioni, comunicare come mai era avvenuto finora. Accanto la lato positivo, però, c’è anche quello negativo. Attacchi personali, trolling, molestie, minacce, insulti, bufale e disinformazione. La rete ci ha abituato purtroppo al peggio. Tra le tante attività negative che vengono svolte sul web una delle più odiose riguarda la disinformazione in ambito medico e sanitario, con tutta una sfilza di siti pseudo scientifici pronti a cavalcare l’ignoranza o la debolezza della gente per proporre pericolosissime cure “miracolose”, trattamenti dannosi per la salute, che il più delle volte non sono altro che truffe per spillare soldi agli ingenui o manipolazioni di persone diaboliche che si divertono a ingannare e far star male gli altri.
In questa galassia molto pericolosa rientrano anche quei siti web e blog che mirano a manipolare gli adolescenti, per ottenere soldi da loro e dai loro genitori oppure per il sadico divertimento di giocare con le loro vite. Alle volte questi siti manipolatori sono gestiti da adolescenti stessi o da ragazzi giovani, in cerca di ragazzini fragili da manipolare, in una sorta di delirio narcisistico di onnipotenza, quando non ci sono ragioni economiche,
Più o meno è quello che è accaduto con il blog che induceva le ragazzine all’anoressia, gestito da una ragazza di 19 anni, con tanto di consigli su come perdere peso. Il blog chiamato “Pro Ana”, nome che è tutto un programma, propagandava l’anoressia tra gli adolescenti, dando consigli dettagliati e specifici su come diventare anoressici ed era seguito da migliaia di ragazzine da tutta Italia. Il blog era gestito da Porto Recanati, nelle Marche, mentre la denuncia è arrivata dalla mamma di una ragazzina di Ivrea, insospettita dall’anomala perdita di peso della figlia.
La donna ha indagato sulle abitudini della figlia, fino a scoprire il blog che dava consigli su come diventare anoressici. Ha così denunciato tutto alla polizia di Ivrea, che è arrivata alla 19enne di Porto Recanati, anche lei anoressica. L’inchiesta è partita nel 2016, coordinata dal procuratore di Ivrea e ha portato alla denuncia della ragazza di Porto Recanati per induzione al suicidio e lesioni gravissime. Reati molto gravi. Mentre nel nostro ordinamento non esiste il reato di induzione all’anoressia.
La 19enne convinceva le ragazzine di 14 e 15 anni a diventare anoressiche con lo slogan “non sei bella, se non sei magra“. La ragazza dava consigli su come perdere peso, seguendo ovviamente un regime alimentare dannosissimo per la salute:
Indicazioni pericolosissime che hanno convinto la 14enne di Ivrea a smettere di mangiare. La ragazzina ha perso molto peso e i problemi che ha avuto l’hanno portata in cura da uno psicologo.
In Italia, dicevamo, non c’è una legge che punisca l’istigazione all’anoressia, ma la scorsa estate era stata presentata una proposta di leggere per introdurre questo reato nel codice penale. La prima firmataria della proposta era stata la deputata del Pd Michela Marzano. A seguito di questo clamoroso caso di cronaca, l’iter della legge potrebbe essere accelerato.
Nel frattempo, oltre alla denuncia alla 19enne, il blog “Pro Ana” è stato oscurato.
Che ne pensate unimamme di questa storia sconvolgente? Prestate attenzione a quello che fanno i vostri figli in rete?
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