L’incredibile operazione in utero per salvare una bambina con un tumore fetale.
Unimamme, oggi vi raccontiamo una storia incredibile che testimonia i progressi della scienza nel salvare vite umane.
La storia di una bimba molto malata in utero: aveva un tumore fetale, un teratoma
Tammy Gonzalez era una mamma come tante che, un giorno, osservando l’ecografia della figlia ancora in grembo alla 17° settimana di gravidanza, ha notato quella che sembrava un’enorme palla sopra la bocca della piccola. La mamma pensava che la piccola stesse facendo una bolla con il liquido amniotico, ma il medico invece è rimasto in silenzio per 5 minuti. Il responso è stato terribile: la figlia di Tammy aveva un tumore fetale. Si trattava di un tumore molto raro: un teratoma. C’è solo 1 probabilità su 100 mila che si verifichi.
Alla mamma sono state presentate due opzioni: terminare la gravidanza o attendere che la figlia crescesse per poter tentare un’operazione. Le chances di salvare la bimba però erano alquanto scarse, data la velocità con cui si propagava il tumore.
“Anche se fosse nata viva non c’erano garanzie che sarebbe stata normale. Doveva subire una tracheotomia, numerosi interventi, avrebbe avuto deformità” ha raccontato la mamma al The Guardian.
“Io ho cominciato a fare delle ricerche, ho chiesto al mio ginecologo se ci fosse un modo per operarla”. La donna si è rivolta al dottor Ruben Quintero che le ha spiegato che, fino a quel momento, nessuno aveva mai tentato di operare un tumore in utero. “Ci sono state tante preghiere, tante lacrime e molte speranze”.
Ad effettuare la pionieristica operazione sono stati i chirurghi dell’University of Miami/Jackson Memorial Hospital, per la precisione Gonzales e sua moglie Eftichia Kontopoulos. La coppia ha usato un endoscopio guidato dagli ultrasuoni. Usando un lases hanno eliminato la massa tumorale nella sua bocca.
“Quando, finalmente, hanno asportato il tumore e l’ho visto galleggiare via è stato come se mi avessero tolto un grande peso, così ho potuto vedere il suo volto, era perfetto”.
“Loro sono salvatori, mia figlia non sarebbe qui, oggi, se non fosse stato per loro.”
Cinque mesi dopo Leyna è nata senza problemi, l’unico ricordo della brutta avventura è una piccola cicatrice sulla bocca.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa incredibile storia?
Noi vi lasciamo con la storia di una bimba con una malattia rara che però desidera aiutare altri bimbi come lei.