Prima sembrava che l’avessero eliminato, poi lo hanno ripristinato. Ecco tutte le novità sul bonus bebè nella legge di stabilità (manovra finanziaria).
Il bonus bebè è stato ripristinato nella manovra finanziaria.
Inizialmente cancellato, poi reintrodotto solo fino al 2018 e infine allungato almeno fino al 2020, ecco le novità.
Il bonus bebè, così importante per i genitori che già fanno tanta fatica a fare figli tra spese sostenute e lavori precari, è stato stabilizzato, almeno fino al 2020.
Restano invariati i parametri Isee per richiederlo.
L’altra novità è che il bonus bebè sarà corrisposto ai genitori solo fino al compimento del primo anno di età del neonato o ad un anno dall’adozione e non più fino ai tre anni, come era stato finora.
Limitazioni non di poco conto, ma che evidentemente si sono rese inevitabili per mantenerlo, visto che le risorse sono limitate.
Dal 2019, il bonus bebè sarà erogato mensilmente a partire dalla data di nascita o di adozione del bambino ai genitori con una condizione economica non superiore a 25mila euro annui, secondo i calcoli Isee, che includono reddito d lavoro e patrimonio.
Il bonus continua a venire raddoppiato a chi ha una situazione economica equivalente e non superiore a 7 mila euro annui: anziché 40, si passa a 80 euro.
Gli stessi limiti valgono per il 2018 con l’assegno a 960 euro annui e limitatamente alle mensilità spettanti nel 2018. Per esempio: ad un bambino nato o adottato a ottobre 2018 sarà riconosciuto un bonus bebè mensile di 80 euro per 3 mesi (ottobre, novembre e dicembre) e poi di 40 euro mensili da gennaio 2019, fino a ottobre dello stesso anno.
I fondi stanziati per il bonus bebè ammontano a:
L’Inps controllerà l’erogazione del bonus e le risorse necessarie rispetto alle richieste, inviando relazioni puntuali al ministero del Lavoro.
Con decreto del Mef gli importi e il valore dell’Isee potranno essere rivisti.
Per ulteriori informazione potete consultare Il Sole24Ore.
Che ne pensate unimamme? Vi aspettavate di più?
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