Ci sono delle storie davvero particolari, che fanno pensare che dopo il buio ci sia sempre la luce. Nessuno dovrebbe sopravvivere ad un figlio, tant’è che non esiste nemmeno la parola per definire una tragicità simile. Chissà cosa devono avere provato Rino e Marina, genitori di Maurizio, ragazzo di 16 anni morto nel 2016 durante un’immersione in apnea vicino a Pesaro. In quel tragico giorno era stato proprio il padre – armato di bombole d’ossigeno – a riportare a galla il corpo senza vita del figlio, scomparso a causa di una miocardiopatia ipertrofica che gli è stata fatale.
“Davanti alla bara di Maurizio – dice la signora Marina a Il Resto del Carlino– mio marito Rino mi disse ‘io voglio un altro figlio’. Io non risposi, pensai che fosse impazzito. Dopo quindici giorni, era il 25 luglio, eravamo da un ginecologo specializzato in gravidanze in età matura. Ho iniziato una importante cura ormonale”.
A marzo di quest’anno la donna era incinta. Un miracolo o forse un dono mandato dal cielo da “Zak”, come era soprannominato tra gli amici Maurizio: “Ora torniamo a vivere e il nostro Zak, che di sicuro da lassù ci ha aiutato in questa gravidanza, ha un fratellino”.
La decisione di intraprendere una nuova gravidanza è stata sicuramente impegnativa, visto che Marina ha 55 anni. “Ora ho questo dono meraviglioso, Brando Michael, il secondo nome in onore del giovane soccorritore che per due ore quel giorno tentò invano di rianimare Maurizio, dopo che mio marito me l’aveva riportato sulla barca”.
Il piccolo è nato il 22 novembre con un mese d’anticipo per evitare problemi legati al cordone ombelicale fuori sede e di carattere cardiaco. Per fortuna l’elettrocardiogramma a cui è stato sottoposto non ha rivelato traccia della miocardiopatia ipertrofica che ha ucciso Maurizio.
“Ciao sono brando michael zanzani. Ma voglio chiamarmi luce dopo tanto buio sorriso dopo il pianto , gioia immensa dopo profondo dolore. Voglio portare con me la luce di cui mi hanno caricato, porto forza, voglio essere speranza di vita nuova , faro nel buio. Io però sono e mi chiamo semplicemente: il fratello piccolo del grande Zak!!!!! Il giovane uomo dal cuore matto” si legge su Facebook.
E voi unimamme cosa ne pensate? Intanto vi lasciamo con il post che parla di una donna che ha partorito a 65 anni 4 gemelli, pur essendo già madre di 13 figli.
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