Unimamme, magari vi starete chiedendo quando e come passare dal latte materno ai cibi solidi durante il divezzamento.
Gli esperti dell’Ospedale Bambin Gesù nel nuovo numero di A Scuola di Salute, diretto dal professor Alberto G. Ugazio, hanno esplorato il tema del divezzamento per fornire alcuni consigli alle mamme.
Innanzitutto bisogna chiarire che il cosiddetto “gioco della pappa” che si pratica coi bambini piccoli si chiama “divezzamento” e consente di introdurre cibi solidi nell’alimentazione del lattante tra il 4° e il 6° mese di età.
Le caratteristiche del divezzamento o svezzamento sono:
Entro il sesto mese di vita il latte materno diventa insufficiente per soddisfare le sue richieste fisiologiche di macro e micro nutrienti.
In particolare per l’apporto energetico di:
I piccoli vogliono rendersi autonomi dalla figura materna.
L’Accademia Americana di pediatria e la Società europea di Gatroenterologia, Epatologia e Nutrizione pediatrica consigliano di cominciare tra il 4° e il 6° mese.
L’alimentazione complementare si affiancherà all’allattamento al seno fino al primo anno di età del piccolo. Non bisogna comunque iniziare prima del 4° mese e dopo il 6° per evitare i rischi di un apporto calorico eccessivo o ridotto rispetto allo sviluppo del piccolo. Inoltre si stimolerà la tolleranza agli alimenti.
All’inizio del 6° mese i pasti dovrebbero essere 5 o 6, quindi bisogna sostituire uno di questi con la prima pappa.
Dopo 1-2 mesi le pappe saranno 2 e i pasti con latte 3-4.
È necessario che il piccolo partecipi in modo attivo al gioco della pappa attraverso il quale il bimbo apprende:
Bisogna incoraggiare la sperimentazione con il cibo: 2 o 3 pezzi morbidi da portare alla bocca. Inoltre dovranno essere introdotti legumi al 7° mese e pesce e uova entro il 9°.
Nei Paesi industrializzati è stato dimostrato che un’eccessiva assunzione di proteine nel primo anno può causare un aumento del tessuto adiposo con conseguente aumento di rischio di obesità.
Gli esperti ricordano poi che il cbo va somministrato con gradualità, con almeno 4-7 giorni di distanza tra due nuovi alimenti. In caso di intolleranze il pediatra deve effettuare una stretta supervisione per le diete di eliminazione.
Unimamme, vi saranno utili questi consigli riportati su Ospeale Bambin Gesù?
Noi vi lasciamo con un approfondimento sui consigli del pediatra.
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