Quando si dice che le persone generose seguono il loro cuore o hanno un “cuore d’oro” c’è del vero. Non è solo la saggezza popolare a dirlo, ora viene confermato perfino dalla scienza. Lo studio è stato condotto dai ricercatori della Anglia Ruskin University di Cambridge, in collaborazione con gli scienziati dell’Università di Stoccolma, in Svezia. Richard Piech, docente di psicologia alla Anglia Ruskin University, è il principale autore dello studio, che è stato pubblicato su Scientific Reports.
Le persone generose ascoltano il cuore
Le persone generose ascoltano letteralmente il proprio cuore. È quello che ha stabilito la ricerca condotta dal prof. Richard Piech della Anglia Ruskin University di Cambridge, che ha condotto ad una scoperta sorprendente.
Tutto dipende dalla interocezione, una nuova parola della psicologia che sta ad indicarci la consapevolezza corporea, ovvero quello stato di coscienza e percezione dei propri movimenti e meccanismi corporei non mediato. In sostanza questa parola descrive quanto siamo sintonizzati con il nostro corpo.
Lo studio del prof. Piech ha dimostrato che tra generosità e interocezione esiste un legame.
Il team di ricercatori ha preso in esame un gruppo di persone e le ha sottoposte ad un gioco su computer che simulava una situazione della vita reale, quella di dare in beneficenza. Il prof. Piech e il suo team hanno utilizzato una versione modificata del “gioco del dittatore” o “dell’ultimatum”, usato nell’economia sperimentale per misurare l’altruismo nelle persone. In questo caso i partecipanti al gioco dovevano decidere, in situazioni ripetute, se dare diverse quantità di somme di denaro agli altri o tenerle per sé.
Nel gioco non c’era modo per il ricevente la somma di denaro di penalizzare in qualche modo il donatore, così come i due non si sarebbero mai incontrati.
Per valutare ulteriormente l’altruismo, ai partecipanti allo studio è stato chiesto di compilare un questionario, senza ricevere nulla in cambio, dopo che l’esperimento era finito. Per accertare l’interocezione, ai partecipanti è stato chiesto di svolgere un compito di rilevazione del battito cardiaco. Il loro battito cardiaco era stato registrato con l’elettrocardiogramma.
È stato chiesto loro di ascoltare una gamma di suoni che erano erano sincronizzati e non con i battiti del loro cuore, e lo hanno fatto senza essere in grado di sentire il proprio battito.
Coloro che erano più abili a dire se il suono era sincronizzato oppure no avevano una interocezione più elevata.
Lo studio ha scoperto che i partecipanti all’esperimento che erano più bravi a rilevare il loro battito cardiaco erano anche più generosi con i loro soldi.
Il professor Piech si è detto sorpreso dei risultati. Ha spiegato che l’esperimento è stato eseguito due volte: prima con 30 partecipanti e poi con un numero doppio, circostanza che ha dimostrato la validità dello studio.
Come ha riconosciuto lo stesso professore, il legame tra il saper ascoltare il proprio cuore e l’essere generosi è alquanto bizzarro. “Una spiegazione la si può trovare nel fatto che una situazione con un forte carico emotivo – come quella di decidere se dare i propri soldi oppure no – induce un cambiamento nel battito cardiaco. Questo cambiamento corporeo può quindi condizionare il processo decisionale verso l’opzione generosa in quelle persone che sono più capaci di individuare i battiti del loro cuore“.
Quello che è interessante è che i ricercatori hanno provato a migliorare l’interocezione nelle persone, nella speranza che questo potesse renderle più generose. Questo esperimento, però, non ha portato ad alcun risultato.
Il professor Piech ha dato due spiegazioni a questo esito:
- non esiste un legame meccanico tra interocezione e generosità e forse una terza variabile spiega il legame,
- oppure l’esperimento di aumentare l’interocezione nelle persone non ha avuto un sufficiente impatto e per fare la differenza bisogna insistere di più.
Saranno necessari, pertanto, più esperimenti per capire il legame tra interocezione e generosità. Nel frattempo, tutti possiamo beneficiare dal prestare maggiore attenzione ai segnali del nostro corpo. Prendetevi tutti un momento per ascoltare il vostro cuore.
Che ne dite unimamme?
I risultati dello studio sono stati pubblicati da Medical News Today.
Vi ricordiamo un nostro articolo che racconta uno straordinario gesto di generosità, di cui oggi abbiamo tanto bisogno: Bambino palestinese allattato da un’infermiera ebrea: la storia commuove