Unimamme oggi condividiamo con voi la drammatica storia di una ragazzina nella speranza che possa servire ad aiutare altri bambini come lei.
Rosalie Avila era una ragazzina di 13 anni, apparentemente come tante, che frequentava la Mesa View Middle School.
Purtroppo questa bambina a cui piaceva guardare le serie tv e desiderava diventare avvocato o scrittrice si è tolta la vita a causa del bullismo di cui era vittima a scuola da diverso tempo.
Rosalie era una studentessa brillante, ma da un po’ di tempo era diventata scostante, i genitori avevano intuito che c’era qualcosa che non andava e quindi veniva seguita da una psicoterapeuta.
I bulli però continuavano a tormentarla per il suo aspetto fisico, perché portava l’apparecchio, per i suoi vestiti.
La mamma ricorda così un episodio:”ricordo ancora un paio di sere in cui era tornata e mi aveva raccontato che i bulli la prendevano in giro per i denti. Io la rassicuravo dicendo che era bellissima, che presto avrebbe tolto l’apparecchio e che sarebbe andato tutto bene. Ma lei mi aveva replicato che non l’avrebbero mai lasciata in pace”.
Alla fine però Rosalie non ce l’ha fatta più e si è impiccata nella sua camera. A trovarla è stato il padre che ha chiamato subito i soccorsi.
Dopo qualche giorno di agonia la ragazzina è stata dichiarata cerebralmente morta e così i genitori hanno deciso di staccare le macchine che la tenevano in vita.
Solo in seguito Charlene e Freddie, i genitori di Rosalie, hanno trovato un messaggio in cui la figlia si scusava per il gesto e diceva di essere “brutta e perdente”.
“Mia figlia aveva tutta la vita davanti a sé. Ora continuo a pensare a cosa avrebbe potuto fare o cosa sarebbe potuta diventare. Voleva fare l’avvocato per rendere il mondo un luogo migliore. Aveva buoni voti a scuola, amava cantare ed era amorevole. Adesso mi rimangono solo i ricordi” ha aggiunto papà Freddie.
Durante tutto il periodo in cui era stata vittima di bullismo Rosalie aveva tenuto un diario, annotando scrupolosamente i torti subiti negli anni.
In questo modo la mamma e il papà di Rosalie hanno capito l’entità delle offese subite dalla figlia.
Secondo i genitori questa tragedia si sarebbe potuta evitare se fossero stati presi suggerimenti più decisivi per evitare che la giovane continuasse ad essere perseguitata.
Sua zia Sarah Zebaneh sostiene che la scuola era a conoscenza di ciò che stava subendo Rosalie.
Davanti a questo dramma i genitori hanno deciso di diffondere la storia della figlia, affinché ciò che è capitato a lei non succeda a nessun altro.
“Nessuno può capire lo stato di totale sconforto in cui si trova la nostra famiglia. Siamo confusi e con il cuore a pezzi. Vorrei che quantomeno la morte di Rosalie fosse un monito per gli altri ragazzi. Non è giusto fare i prepotenti gli uni con gli altri. Non è giusto prendere in giro i propri compagni per come sono o per quello che indossano. Tutto questo deve finire. Diciamo basta al bullismo”.
Unimamme, voi cosa ne pensate della storia di Rosalie di cui si parla sull‘Indipendent?
Noi vi lasciamo con un’altra storia di una ragazzina che ha compiuto un gesto estremo a causa del bullismo.
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