Ora un’altra famiglia inglese sta vivendo la stessa angosciante situazione dei genitori di Charlie: sono i genitori di un bambino di nome Alfie Evans, che da un anno è ricoverato in un ospedale di Liverpool.
Il piccolo Alfie, in seguito ad un infezione toracica di cui non si conosce ancora la causa, è ricoverato dal dicembre 2016 nell’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool. Il piccolo di 18 mesi è nato sano ma nel corso dei primi mesi non ha raggiunto alcune fasi dello sviluppo, iniziando a manifestare movimenti simili a crisi epilettiche, spasmi.
Dopo diverse visite, i medici non hanno però individuato nulla.
Inizialmente i medici hanno detto ai genitori, Tom Evans e Kate , che il bambino aveva poche ore di vita e quindi è stato anche battezzato, ma Alfie ha smentito i medici. Alfie infatti si è ripreso, sconfiggendo l’infezione e ha ripreso a respirare anche senza macchinari.
Purtroppo successivamente è sopraggiunta un’altra infezione e quindi è stato nuovamente attaccato al ventilatore.
I genitori però non sono d’accordo e il padre ha spiegato che “per ben tre volte è stato staccato dai macchinari riuscendo a respirare da solo” e ha pubblicato alcuni video su Facebook che mostrano il piccolo Alfie che si stira, si muove, insomma secondo lui c’è ancora speranza.
Inoltre sembra che un ospedale italiano sia pronto a riceverlo.
Ma l’ospedale inglese si oppone al trasferimento e recentemente, come si legge su LiverpoolEcho, si è appellato all’Alta Corte inglese chiedendo di poter trasferire il bambino in un hospice e staccare le macchine.
“Stiamo vivendo un incubo” ha dichiarato il padre di Alfie.
“Per l’ospedale la vita di Alfie è inutile” si legge su Facebook.
E’ stata anche lanciata una petizione su Change per convincere l’ospedale a rilasciare il piccolo Alfie, che ad oggi ha raccolto più di 32 mila firme.
E come nel caso di Charlie Gard, non capiamo perché un ospedale non accetti che altri ospedali vogliano occuparsi di un caso, soprattutto se riguarda un bambino e soprattutto se sono i genitori a volerlo.
Possibile che debba essere un giudice a decidere?
Possibile che una malattia rara debba per forza coincidere con una condanna a morte e non in una ricerca forsennata in una possibile cura?
Noi non la pensiamo così, per questo abbiamo deciso di raccontare la storia del piccolo Alfie e di firmare la petizione.
E voi unimamme, che ne pensate? Aiuterete questa coppia di genitori a far cambiare idea all’ospedale?
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