Niente è come una sorella o un fratello. Io sono figlia unica e comprendo il valore di avere qualcuno con cui condividere la vita: vedo le mie figlie come giocano contente, come imparano a condividere, come imparano anche a litigare. Si vogliono un gran bene e sono serena nel sapere che anche da grandi si sosterranno l’una all’altra (o almeno lo spero!).
Questa notizia che arriva da Ballabio, in provincia di Lecco, ci riempie il cuore: una bambina di soli due anni è già una piccola eroina perché si è sacrificata per salvare la vita di sua sorella di pochi mesi donandole il midollo osseo.
La situazione drammatica si è preannunciata poche settimane dopo la nascita di Laura, quando una grave infezione e poi una polmonite hanno fatto capire ai medici che qualcosa non andava. Da qui alla diagnosi il passo è stato breve: deficit dell’enzima adenosina deaminasi, un’immunodeficienza combinata grave che causa gravi infezioni opportunistiche ricorrenti.
L’unica possibilità era quella di un trapianto di midollo. La sorellina di Laura, Maddalena, di appena 2 anni è risultata compatibile al 100%.
“Diciamo che non c’è stata scelta – ha raccontato Stefania, la mamma delle bambine a Il Giorno – non abbiamo potuto decidere se fare il trapianto o meno, era l’unica strada per far vivere Laura e abbiamo dovuto sottoporre Maddalena a questa cosa. Una scelta dolorosa ma obbligata. Abbiamo spiegato a Maddy che doveva andare in ospedale per aiutare la sorellina e lo abbiamo fatto, anche se non è facile far capire certe cose a una bambina così piccola”.
Lo scorso 5 dicembre la piccola è stata operata a Brescia: è ancora presto per dire che tutto è finito, ma l’esito fa ben sperare.
“Abbiamo tirato un sospiro di sollievo ma ancora non abbiamo certezze. Con la possibilità di fare il trapianto era stato fatto un passo, ora i medici ci dicono che tutto è andato secondo manuale e quindi dobbiamo solo aspettare le prossime settimane Ora Maddalena è già a casa, sta bene ed è tranquilla e speriamo che abbia ridato la vita alla sua sorellina e che tra qualche mese potrà averla accanto a casa“.
In tutto questo si è aperta anche una gara di solidarietà: la scuola dove insegna la mamma Stefania ha infatti aperto una raccolta fondi per aiutare la famiglia con le spese.
E voi unimamme cosa ne pensate?
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