L’inquinamento da traffico fa male alla salute, questo lo sappiamo già. Quello che invece ci dice una recente ricerca scientifica è quanto faccia male lo smog ai bambini quando sono ancora nella pancia della mamma. Lo studio è dell’Imperial College London ed è stato pubblicato in questi giorni sulla rivista scientifica The BMJ.
Inquinamento da traffico e salute dei nascituri
Lo studio ha preso in esame donne incinte e i loro bambini residenti a Londra, ma i risultati si possono applicare anche alle altre città europee, soprattutto quelle con elevati livelli di traffico stradale e dunque di inquinamento dell’aria.
I ricercatori londinesi hanno scoperto che l’esposizione all’inquinamento da traffico stradale a Londra durante a gravidanza è collegata ad un incremento del rischio di bambini sottopeso alla nascita dopo una gravidanza a pieno termine.
Lo studio ha esaminato anche gli effetti dell’inquinamento acustico sulla gravidanza e sul feto, senza trovare tuttavia correlazioni.
Già altri precedenti studi avevano dimostrato un legame tra le malattie dell’infanzia, le complicazioni in gravidanza e l’inquinamento dell’aria.
Lo studio dell’Imperial College London, invece, ha esaminato il legame tra l’esposizione in gravidanza all’inquinamento acustico e dell’aria del traffico stradale e due esiti di peso alla nascita: neonati sottopeso, meno di 2.500 grammi, e troppo piccoli per l’età gestazionale.
I ricercatori hanno usato i registri nazionali britannici per esaminare più di 540.000 nascite a pieno termine di bambini vivi tra il 2006 e il 2012 nell’area metropolitana di Londra. Hanno registrato l’indirizzo di casa della madre al momento della nascita dei loro bambini e hanno stimato i livelli medi di inquinanti del traffico come
- ossidi di azoto (NOx),
- diossido di azoto (NO2)
- e particolato fine (PM2,5) dalle fonti di scarico e non di scarico del traffico inclusi i freni o l’usura dei pneumatici)
- e il particolato più grande (PM10).
Anche I livelli di rumore durante il giorno e il traffico notturno sono stati stimati.
Dopo aver analizzato i dati con l’impegno di modelli statistici, i ricercatori hanno scoperto che gli aumenti degli inquinanti dell’aria legati al traffico stradale, soprattutto il PM2,5 erano correlati
- al 2%-6% di aumentate probabilità di basso peso alla nascita
- e all’1%-3% di aumentate probabilità per i neonati di essere piccoli per l’età gestazionale.
Gli stessi dati sono stati rilevati anche dopo aver preso in considerazione l’inquinamento acustico. Va precisato, come abbiamo detto sopra, non è stata provata scientificamente la correlazione tra l’esposizione in gravidanza al rumore del traffico e il peso del bambino alla nascita.
Nonostante questo, gli studiosi hanno affermato di non poter escludere la possibilità di un legame in un’area di studio con una gamma più ampia di esposizioni al rumore. Questo significa che la correlazione tra inquinamento acustico in gravidanza e basso peso alla nascita se non è dimostrato non è da escludere.
La conclusione degli autori dello studio è che l’inquinamento atmosferico causato dal traffico stradale può influenzare in modo significativo la crescita fetale.
Inoltre, hanno accertato che nel 2013 la concentrazione media annua di PM2.5 era di 15,3 grammi per metro cubo e hanno stimato che la riduzione della concentrazione di PM2,5 del 10% avrebbe evitato ogni anno al 3% (90) dei bambini di Londra di nascere sottopeso dopo una gravidanza a pieno termine.
Ecco perché sono necessarie politiche di tutela ambientale e di miglioramento della qualità dell’aria. Non solo per proteggere la salute dei bambini e assicurare loro uno sviluppo sano mentre sono ancora nella pancia della mamma, ma anche, in prospettiva, di contenere i costi della futura spesa sanitaria. Le persone che stanno male costano.
I ricercatori dell’Università di Edimburgo sono stati ancora più drastici e duri nel loro giudizio, sostenendo che questi dati se già sono preoccupanti se riferiti alle realtà del Regno Unito, in una prospettiva globale annunciano una catastrofe di salute pubblica. Ecco perché è compito dei politici proteggere la salute delle donne e dei bambini non ancora nati.
Questo studio ha il compito di promuovere la consapevolezza che l’esposizione in gravidanza alle particelle aeree inquinanti è dannoso per i bambini non ancora nati. Tuttavia, non basta la consapevolezza del problema, occorre a agire per rimuoverlo o almeno ridurlo.
Dello studio si è occupato il magazine scientifico News Medical Life Sciences.
Che ne pensate unimamme? Vi spaventa l’inquinamento atmosferico?
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Rischi di smog e inquinamento