Jessica è una bambina molto simpatica: ha 3 anni e durante il giorno ride, gioca e interagisce con gli altri bambini. Il problema si presenta di notte quando non fa quello che fanno tutti i bimbi della sua età dopo una giornata di attività: dormire.
“Durante il giorno è sveglia come tutti quanti e se le parli ti risponde. Durante la notte, è come se non esistessi” dice mamma Tania nel video che racconta la storia di sua figlia. Preoccupata per la sicurezza di sua figlia, Tania lascia Jessica con loro ogni notte.
Per due anni e mezzo, i dottori non sono stati in grado di capire come mai la bambina non dormisse di notte.
Le è stata diagnosticata erroneamente l’epilessia per via dei suoi movimenti, ma la diagnosi non spiegava le sue azioni emotive durante la notte. I dottori hanno prescritto a Jessica una quantità di cure, introducendo degli esercizi nella sua routine per migliorare il sonno, ma tutti i tentativi sono stati un insuccesso.
La bambina gioca con i suoi amici di giorno e riassume di notte quello che ha fatto durante il giorno, per la sfortuna dei suoi genitori con cui condivide il letto.
Nel video si vede Jessica che invece di dormire imita le azioni di mangiare, giocare e in generale tutto quello che fa durante la sua vita.
Nonostante non sia capace di comunicare con i suoi genitori durante queste manifestazioni, è completamente sveglia mentre le compie. Come poi ha rivelato il dottor Paul Gringras dell’Evelina Children’s Hospital, l’insonnia di Jessica può essere guidata verso uno sviluppo dannoso del cervello se viene lasciato senza controllo troppo a lungo.
La diagnosi ha incitato gli psicologici a testare su Jessica una nuova routine notturna per permetterle di addormentarsi: “Jessica sa che una volta che si sveglia può giocare allo scenario che genera e che lo può fare nel vostro letto” ha spiegato il dottor Gringras a Tanya.
Jessica continua a mettere in forma questi “sogni” perché sa che i suoi genitori sono vicino a lei. Significa che il suo sviluppo cognitivo rimane su quella traccia, ma per cominciare a risolvere il problema i medici consigliano i genitori a far tornare Jessica indietro nel suo letto, nonostante le sue iniziali resistenze. I genitori hanno avuto un po’ di timore, però si sono tranquillizzati quando è stato detto loro che la sicurezza della figlia non era in dubbio.
Come è stato quindi risolto il problema di Jessica? Insegnandole una nuova routine che comprende appunto il fatto di dormire da sola nella propria stanza. La mamma le legge una storia per dormire e poi spegne la luce.
Come si vede nel video, la bambina inizialmente si alzava e chiamava la madre, ma lei la riportava a letto, e questo per diverse volte. Durante la notte la bambina ha anche provato ad andare nella camera dei genitori, ma anche in questo caso veniva riportata indietro.
Con questa tecnica Jessica ha ridotto notevolmente la quantità di gioco durante la notte. Infatti alla fine del video si può notare che finalmente la bambina è rimasta nel suo letto a dormire senza risvegli. “Sono molto orgogliosa di lei“ ha detto Tania.
E voi unimamme cosa ne pensate? Immaginavate che il rituale del sonno potesse avere così tanta importanza? E voi come vi regolate?
Intanto vi lasciamo con il post che parla di sonno dei bambini: come migliorarlo con 3 semplici mosse.
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