In Italia il parto in casa non è molto diffuso, ma può essere comunque un’opzione da prendere in considerazione.
Laura Hill Flippin è una mamma americana che ha deciso di condividere la sua esperienza.
Anche in America i parti in casa non sono accettati bene, ma lei era molto determinata “è molto raro qui, ho presto una costruzione di plastica che potevo mettere dovunque”.
Lei e il marito erano d’accordo, mentre gli altri membri della famiglia erano scettici.
“Mi sembra importante ricordare che io sono un’infermiera addetta alle emergenze e così anche mia mamma. Abbiamo visto molte cose che possono accadere in molteplici circostanze. Tutti i miei colleghi di lavoro erano molto scettici Mi chiedevano cosa sarebbe successo se avessi sanguinato. Credo che morirò dissanguata in casa invece che in ospedale gli ho risposto”.
“Avevo 29 anni e nessun problema di salute, nessuna complicazione durante la gravidanza e precedentemente avevo avuto 2 parti vaginali. Ero una candidata privilegiata per il parto in casa”.
Laura ha dovuto trovare l’ostetrica giusta: Missy Padgett.
“Ho cominciato a ricercare ostetriche locali e ho fissato un appuntamento grazie al profilo online, guardando la loro foto. Ho giudicato un libro dalla sua copertina. Lei sembrava una persona dolce e gentile. Lo è davvero e ha altre qualità che vorreste in una persona a cui affidate la vita e quella del vostro bimbo. Ho cliccato e ho pagato il deposito per l’incontro iniziale”.
L’ostetrica e tutto il suo team hanno monitorato la salute di Laura, l’hanno calmata nell’attesa del parto e si sono assicurati che fosse a suo agio.
“Loro hanno personalizzato la mia esperienza prenatale e quella del parto per seguire i miei desideri e bisogni, è stata una ventata di aria fresca”.
“Mentirei se dicessi che non ho avuto momenti di dubbio e di paura. Le paure erano più rare, improbabili complicazioni”.
La sua ostetrica le ha raccontato storie di parti finiti bene. “Queste storie mi hanno aiutata. Dovete capire che le probabilità di avere un parto normale sono più alte che avere complicazioni. Per coloro che criticano le mamme che partiriscono a casa consiglio di guardare le probabilità. Leggete storie positive”.
Laura ha iniziato il travaglio quando stava per accompagnare la figlia a scuola, ha chiamato subito marito e ostetrica.
Mentre attendeva le contrazioni ha deciso di tenersi occupata: “era il momento migliore per colorare i capelli. Poi li ho asciugati e stirati come avevo fato con gli altri parti, ho messo anche un po’ di trucco tra le contrazioni”.
La casa era piena di persone, oltre al marito, all’ostetrica e ai bambini c’era anche Kim Kelley, la fotografa, la nonna e tante altre persone.
Laura ha avuto qualche difficoltà. Inizialmente l’unica posizione in cui era confortevole era rannicchiata, poi ha avuto problemi a rilassare la parte posteriore, la parete pelvica. A parte questo la sua osperienza è stata ideale. “Ho avuto il tempo per ascoltare il mio corpo con attenzione e di rispondere appropriatamente. Nel frattempo le ostetriche sono state straordinarie. Via le mani quando ne avevo bisogno mani su di me quando ne avevo bisogno e non dovevo dire una parola. Potevano leggere il mio corpo e determinare cosa avevo bisogno”.
Laura ha dovuto spingere solo 5 volte.
“Mi è sembrato tutto così irreale. Io, un’infermiera con già due bimbi grandi e un neonato nella mia stanza da letto, nel mezzo del nulla del rurale Missisippi. Finalmente ho sentito la paura per una frazione di secondo. Poi ho guardato il mio piccolo urlante e ho esclamato: “oh mio Dio è così pulito”.
“Lui era vigile, interessato all’allattamento e attivo. Non ero stressata sul controllare i suoi numeri. “
Laura si è concentrata sul bimbo e su quanto fosse straordinario “Era tra le mie braccia, caldo, al sicuro, il latte a richiesta, dove apparteneva”.
Dopo 25 ore dopo aver partorito le ostetriche sono tornate a controllare Laura ed Eli.
Dopo sei settimane Eli era in perfetta forma mentre a Laura è stato consigliato di vedere un medico a proposito di un possibile prolasso della vescica.
Per fortuna non era niente di grave e si è risolto tutto normalmente in 2 settimane.
Infine Laura ha confidato a The Stir che di recente un check up un anno dopo ha mostrato che Eli sta raggiungendo tutti gli obiettivi di sviluppo ed è in perfetta salute.
Unimamme, voi cosa ne pensate della sua esperienza?
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