L’inchiesta è partita tra Firenze e Livorno, ma sicuramente destinata ad allargarsi: sarebbero infatti decine le aziende italiane che riuscivano – cambiando bolle d’accompagnamento – a far passare rifiuti tossici in rifiuti ordinari e normale spazzatura, il tutto senza alcun controllo delle autorità competenti. Un metodo molto simile per modus operandi a quello della Terra dei Fuochi, in cui, non a caso, c’è un elevato numero di malattie infantili dovuto ai rifiuti tossici, come definito dal pubblico ministero Squillace Greco.
Tra i rifiuti tossici poi passati come “ordinari e innocui” c’erano:
- stracci imbevuti di sostanze tossiche,
- filtri per olio motore
- toner
- in altri casi i rifiuti pericolosi erano mescolati a quelli normali per evitare di venire scoperti
Da quello che è emerso anche dai filmati, nelle discariche entravano dei camion carichi di rifiuti ad altissimo rischio ambientale e ne uscivano senza conseguenze, come se seguissero tutti i criteri dell’ecologia. Un danno davvero importante, per un giro d’affari di 26 milioni di euro, 4 solo in Toscana.
Le responsabili di questo traffico illecito c’erano due due società di Livorno, la Lonzi Metalli e la Rari, importanti aziende di smaltimento rifiuti fondamentali anche per i servizi di raccolta della provincia, ora sotto sequestro. Da qui i rifiuti tossici – anche quelli “mescolati” – venivano scaricati in due punti di raccolta del livornese a partecipazione pubblica.
E voi unimamme cosa ne pensate? Intanto vi lasciamo con il post che parla di Terra dei Fuochi e Taranto: il rischio di tumori per 1 milione di bambini.