Unimamme, oggi vi raccontiamo la storia di una bimba straordinaria che ha messo tutta se stessa nella lotta per la sopravvivenza.
Francesca Bradley-Curran è una bambina nata prematura con un peso di circa 450 grammi.
“Era minuscola e stava molto male. Secondo i medici avevamo solo poche ore da trascorrere con lei, non pensavano sarebbe sopravvissuta. Il suo sangue era pieno di infezioni”.
Se Francesca fosse nata solo 48 ore prima non avrebbe ricevuto alcuna assistenza, perché la piccina è venuta alla luce proprio al limite delle 24 settimane fissate per l’aborto.
Nel Regno Unito i piccoli che nascono nel periodo fissato per il possibile aborto non sono considerati vitali e quindi gli ospedali non sono obbligati a dare assistenza.
Ricerche risalenti al 2006 suggeriscono però che il 19% dei bimbi nati a 23 settimane sopravvive.
Dopo la nascita la mamma di Francesca ha potuto vedere la figlia solo per 3 ore e mezza perché doveva rimanere isolata.
“Mi sembrava che fosse ancora un feto. Si vedeva attraverso la pelle e non aveva sopracciglia o ciglia, i suoi occhi erano chiusi”.
A Victoria era stato detto che non avrebbe potuto avere bambini a causa dei suoi problemi alle ovaie. Quindi sia lei che il marito Paul sono rimasti piuttosto sorpresi scoprendo la gravidanza.
Dopo aver avuto dolori allo stomaco e alla schiena dopo 24 settimane la donna è stata portata in ospedale.
I medici le hanno comunicato che era in travaglio e poco dopo ha partorito in modo naturale.
Successivamente le è stato comunicato che se Francesca fosse nata solo 2 giorni prima le sue chances di sopravvivenza sarebbero state così basse che i medici non avrebbero tentato di salvarla.
Francesca ha impiegato 11 minuti prima di respirare per la prima volta e per sua mamma non sapere se ce l’avrebbe fatta è stata una tortura.
La piccina ha poi ricevuto 15 trasfusioni di sangue e un’operazione di chirurgia agli occhi per evitare che diventasse cieca.
Nelle prime settimane della sua vita Francesca ha combattuto anche la meningite, la sepsi, il collasso dei polmoni e problemi al fegato.
“Lei diventava più forte ogni giorno”.
Dopo 17 settimane in ospedale la bimba è stata dimessa, Francesca non ha nemmeno bisogno di strumenti per aiutarla a rimanere in vita.
Mentre ancora combatteva per sopravvivere la sua mamma ha fatto un calco del piedino della figlia, che all’epoca era grande come un penny.
“Per noi è fantastico averla finalmente a casa” ha dichiarato la mamma al Daily Mail.
Ora mamma Victoria ha un nuovo tatuaggio che mostra i piedini della figlia, come ricordo di quanto passato.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa storia finita bene?
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