Dr Janarthanan Balakrishnan, ricercatore associato della Nottingham Trent’s Department of Psychology, dice: ” Adesso che la condizione è stata appurata, si spera che le ricerche in futuro possano concentrarsi a capire di più perché e come le persone possono potenzialmente sviluppare un disturbo ossessivo e aiutare le persone che ne sono affette”.
Sono state poi individuate altri disordini che possono essere ricollegati alle tecnologie: la “nomofobia”, ovvero la paura di non essere vicino ad un cellulare, la “tecnoferenza”, ovvero la costante intrusione della tecnologia nella vita di tutti i giorni e la “cybercondria”, ovvero continuare a cercare on line i sintomi delle malattie.
E voi unimamme cosa ne pensate? Intanto vi lasciamo con il post che parla di fare attenzione ai “selfie” perché possono essere pericolosi.