Unimamme, oggi vi raccontiamo la straordinaria storia di due gemelline siamesi e della loro mamma che ha lottato per salvarle.
Gemelle siamesi: straordinaria operazione di separazione
La mamma di Francine e Adrienne, Gertrude, proviene da un villaggio del Burundi e parla solo il dialetto locale: il kirundi.
La donna, trentaseienne, ha 8 figli, di cui 5 nati vivi e, quando ha avvertito i primi segnali del travaglio, ha lasciato i figli più grandi col padre ed è corsa a partorire nel centro più vicino, a 25 km. di distanza, guidando il motorino.
In quella piccola struttura sanitaria ha dato alla luce tre bambine: Jezerine, Adrienne, Francine.
Le ultime due però sono gemelle siamesi, legate dal bacino.
I medici erano negativi riguardo la condizione delle piccine, consigliarono alla donna di lasciare le gemelline in ospedale perché non sarebbero sopravvissute e di tornare a casa con l’altra bimba.
La mamma delle bimbe però non perse la speranza e infine ha incontrato una persona che prende contatto con il bambin Gesù di Roma per farsi carico delle spese del viaggio.
Gertrude è una mamma semplice, che proviene da un villaggio molto povero e la cui sussistenza si fonda sull’agricoltura, prima di giungere in Italia non aveva mai indossato delle scarpe o visto un gabinetto.
Il suo desiderio di salvare le figlie però era più grande di qualsiasi difficoltà.
Il 30 novembre scorso presso il Bambin Gesù le figlie di Gertrude sono state separate con un’operazione di 12 ore conclusasi con successo.
Le piccine erano unite per la zona sacrale e condividevano il midollo spinale e la parte terminale dell’intestino ano – retto.
Per dividerla sono stati necessarie 4 diverse squadre per un totale di circa 25 persone.
Per questo ospedale si tratta del secondo caso in cui due gemelline siamesi vengono separate in poche settimane. In ottobre ad essere separate erano state due gemelline di origine algerina: Rayenne e Djihene, unite per torace e addome.
Negli ultimi due anni i casi pro bono, cioè interamente a carico del Bambin Gesù sono stati circa 100, tutti proveniente dai Paesi più diversi sparsi per il mondo.
Come si legge sul sito stesso dell’ospedale alla preparazione per il delicato intervento hanno partecipato medici e specialisti di 5 diverse aree:
- neonatologia
- chirurgia plastica
- anestesiologia
- rianimazione
- diagnostica per immagini
Ci sono voluti 3 mesi per preparare tutto.
L’operazione è iniziata separando:
- ano
- retto
- sfintere
Poi sono stati separati e riscostruiti:
- midollo spinale
- sacco durale
“Il nostro obiettivo prioritario era garantire alle bambine la migliore qualità di vita possibile tenendo conto che torneranno a crescere in un’area geografica in cui i presìdi sanitari sono una rarità” ha dichiarato il prof. Bogolan, direttore del Dipartimento di Neonatologia.
I gemelli piropaghi, bisogna ricordarlo, cioè quelli congiunti per la zona sacrale, sono tra i più rari, circa l’1% del totale.
Si tratta di 1 caso su 50 – 100 mila embrioni nati vivi, a causa della gravità delle malformazioni il 75% dei siamesi non sopravvive.
Non è stato così per le figlie di Gertrude assistite presso il Bambin Gesù. Fra poco la donna, che nel frattempo ha seguito dei corsi di alfabetizzazione, potrà riportare a casa le bimbe, sane e salve.
Il suo amore per loro è stato più forte di qualsiasi cosa.
Unimamme, cosa ne pensate di questa bella storia?
Noi vi lasciamo con la storia delle gemelle siamesi operate in Italia per 10 ore.