In Italia è esplosa l’epidemia di influenza, con numerosi casi registrati durante la settimana di Natale. Molti bambini hanno passato le vacanze a letto, con febbre alta, raffreddore e tosse.
Secondo il bollettino dell’Istituto superiore di sanità nel periodo 25-31 dicembre 2017 sono stati registrati circa 673.000 casi di influenza. Nella settimana precedente gli italiani colpiti dal virus sono stati 387.000. Per un totale di circa 1 milione di persone ammalate. Dall’inizio della sorveglianza i casi complessivi di influenza sono stati circa 2.168.000. Molti casi riguardano i bambini. L’influenza ha colpito con intensità tutte le Regioni italiane, eccetto il Friuli Venezia Giulia, Veneto, Provincia di Bolzano e la Valle d’Aosta.
Nell’ultima settimana dell’anno appena passato, dal 25 al 31 dicembre, si è verificato un brusco aumento dei casi di influenza in Italia in tutte le classi di età. Lo rileva il Rapporto epidemiologico InfluNet a cura del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità.
Il livello di incidenza in Italia dei casi di influenza, nell’ultima settimana dell’anno, è stato pari a 11,11 casi per mille assistiti, e ha già superato quello massimo raggiunto nella scorsa stagione. L’intensità dell’epidemia è ancora considerata media, ma si sta avvicinando molto al valore di 13,50 casi per mille assistiti che definisce un’intensità ‘alta’.
In quasi tutte le Regioni italiane il livello di incidenza è pari o superiore a dieci casi per mille assistiti, con l’eccezione di Friuli Venezia Giulia., Veneto, Provincia Autonoma di Bolzano e Valle d’Aosta, nelle quali l’incidenza è di circa quattro casi per mille assistiti. Invece, le Regioni più colpite, dove è stata superata la soglia dei 13,50 casi ogni mille assistiti, sono: Piemonte (14,48), Provincia Autonoma di Trento (22,02), Liguria (14,97), Marche (16,87), Basilicata (34,89), Calabria (21,57).
I bambini sono tra i soggetti più colpiti dall’influenza, perché trascorrono molto tempo all’interno di ambienti chiusi e affollati, in cui è maggiore il rischio di contagio, come scuole e asili.
I consigli degli esperti della Società Italiana di Pediatria per affrontare l’influenza nei bambini.
Come prevenire l’influenza
Cosa fare un caso di febbre
Come si manifesta l’influenza e quanto dura
L’influenza si presenta normalmente con febbre improvvisa, spesso accompagnata da brividi, cefalea, dolori muscolari, inappetenza e sintomi respiratori, come tosse e raffreddore.
Il periodo di incubazione del virus è di solito di 1-4 giorni. La durata può variare da bambino a bambino, ma generalmente va da 5 a 8 giorni.
Nella maggior parte dei casi, l’influenza si risolve da sola. Tuttavia, è bene consultare il pediatra per escludere altre malattie che possono avere sintomi simili.
L’influenza intestinale, conosciuta come gastroenterite, è diversa dalla malattia causata dal virus dell’influenza: si presenta con vomito e/o diarrea e può dare febbre.
I casi in cui preoccuparsi e consultare subito il pediatra
Altri consigli
Il bambino deve rimanere a casa finché non è totalmente guarito, anche per evitare di contagiare i compagni di scuola. La febbre è un sintomo importante, ma non è l’unico elemento per decidere se il bambino sia guarito e possa tornare a scuola. Occorre verificare se vi è ancora malessere generale o tosse insistente. Non bisogna avere fretta ed è bene consultare il pediatra.
L’antibiotico non serve per curare l’influenza. Va somministrato ai bambini solo in alcuni casi e soprattutto solo su indicazione del medico. Infatti, l’antibiotico serve solo per curare un’eventuale complicanza batterica. Somministrare antibiotici a un bambino, se non necessario, non aiuta a far passare prima la febbre.
Per ulteriori informazioni consultate il sito web della Società italiana di pediatria.
Tutto chiaro unimamme? Seguirete queste indicazioni?
Vi ricordiamo il nostro articolo: 10 segnali per riconoscere l’influenza nei bambini
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