Unimamme, a volte pensiamo di preservare l’innocenza dei nostri bambini, ma loro sono sempre pronti a stupirci perché privi di malizia.
Rebecca è una mamma che, in procinto di partorire il secondogenito, ha pensato di coinvolgere la sua bimba nel parto.
Così Rebecca ha pensato di partorire a casa sua, a New York, in modo che la piccola Hunter di 3 anni potesse partecipare attivamente senza rimanere spettatrice passiva di quanto accade.
Il marito di Rebecca, Mark, era inizialmente molto scettico su questa idea, ma alla fine ha deciso di sostenere l’istinto della moglie.
“I bambini percepiscono le cose nel modo in cui reagiscono i genitori, quindi se la nascita non è percepita come spaventosa o traumatica, i bambini non penseranno che lo sia”.
“Il parto è una parte naturale della vita e un momento fantastico, soprattutto se un fratello o una sorella sono presenti per assistervi, stabilisce una connessione meravigliosa per il resto delle loro vite”.
Mamma Rebecca non si è mai preoccupata di come la figlia di 3 anni avrebbe reagisto alla nascita del fratellino “Avere Hunter al mio fianco è una parte della motivazione per cui ho voluto un parto in casa. Volevo che Hunter fosse coinvolta o non coinvolta per quanto lo desiderasse e non volevo stare lontana da lei” ha dichiarato a TheStir .
Quando Rebecca ha iniziato a spingere il marito Mark ha svegliato la piccola Hunter e l’ha condotta dalla mamma. La bimba ha divertito tutti con le sue domande.
“Lei accarezzava dolcemente la mamma e le diceva che stava facendo un buon lavoro e continuava a ripetere di quanto fosse eccitata all’idea di incontrare il suo bambino“ ha ricordato la doula di Rebecca e fotografa Nicole Lahey.
“Quando Rory ha iniziato il coronamento l’ostetrica ha invitato Hunter ad essere la prima a toccare il fratellino, Hunter ha accettato con gioia, ha messo un dito sulla sua testa e ha detto che era viscida”.
Quando Rory è venuto al mondo Rebecca ha chiesto ad Hunter se volesse provare il contatto pelle a pelle col fratellino “lei ha cominciato subito a togliersi la maglietta e si è precipitata sul divano per sedersi e tenerlo in braccio. Mi ha chiesto perché doveva togliersi la maglietta e così ho spiegato che i bimbi appena nati amano sentire il calore della pelle sui loro corpi e le ho assicurato che anche a lei sarebbe piaciuto”.
“Nel momento in cui ha appoggiato Rory sul petto e ha sorriso ha sciolto tutti coloro che stavano guardando”.
Quando Rory ha ondeggiato la testa lei sapeva cosa voleva “Rory aveva ancora la vernice caseosa e fluidi tra i capelli ma a Hunter non importava, lei era felice e innamorata”.
Hunter è rimasta accanto alla mamma per tutto il tempo aiutando addirittura Rory ad attaccarsi per la poppata.
“Lei è stata d’aiuto, non ha mai lasciato il fianco della mamma e del fratello eccetto per prendere la torta di compleanno, abbiamo cantato buon compleanno a Rory prima che la placenta nascesse”.
“Lei lo ha aiutato ad attaccarsi, ha ispezionato il suo cordone e l’ha sentito pulsare… non ha mancato un singolo battito e ha partecipato in ogni aspetto della nascita del fratello”.
La doula fotografa di parto Nicole ha permesso alla madre di aiutare la figlia a prepararsi per l’arrivo del fratello. “Ho inviato a Rebecca il video del mio parto e link con altri possibili scenari. Rebecca ha discusso con Hunter ciò che avrebbe potuto vedere così non si sarebbe spaventata e non sarebbe stata nervosa se fosse accaduto. Mi ricordo che a un certo punto Rebecca gridava e Hunter non ha battuto ciglio” ha spiegato la doula.
“Ho notato che i fratelli maggiori che vedono nascere i fratellini sono più connessi e compassionevoli gli uni con gli altri”.
“Ogni bambino è diverso e ogni relazione con genitore è diversa. Non è il momento della nascita ciò che le mamme hanno timore che i figli assistano, loro vogliono assicurarsi che i bisogni dei figli vengano corrisposti, che siano in grado di gestire tutta la durata del travaglio, che la mamma stessa affronti il travaglio e che affronti le contrazioni senza essere distratta dai bisogni degli altri bimbi” ha dichiarato Nicole.
“Se i genitori vogliono davvero che gli altri figli assistano, la cosa migliore è prepararli con alcuni video, parlare con loro di ogni aspetto della nascita e parlarne in modo positivo”.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questo tipo di esperienza?
Noi vi lasciamo con quella di una mamma che ha partorito in casa.
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