Unimamme, oggi vi parliamo di un nuovo fondo a favore dei bambini malati, creato dalla Legge di Bilancio del 2018.
Grazie alla Legge di Bilancio appena approvata è stato istituito un fondo da 7 milioni di Euro complessivi per il triennio 2018- 2020 in aiuto dei bambini che hanno malattie oncologiche.
Il fondo prevede il sostegno ad associazioni che svolgono attività di assistenza:
a favore dei bimbi colpiti da malattie oncologiche e alle loro famiglie.
L’utilizzo dei soldi, un milione di Euro annui tra il 2018 e il 2019 e di 5 milioni per il 2020, prevede di adempiere al regolamento adottato con Decreto del Ministero del Lavoro in concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze.
Per capire quanto questi bambini necessitino di aiuto vi illustriamo, con l’aiuto di Vita, qualche dato.
Secondo AIRTUM, l’Associazione italiana registro tumori, tra il 2016 e il 2020 verranno diagnosticate:
Ogni anno, in Italia, tra il 2003 e il 2008 sono stati diagnosticati mediamente:
Inoltre:
Il tasso di mortalità però è in diminuzione. I bambini e giovani che muoiono per tumore sono sempre meno, nel 2008 i decessi erano 1/3 di quelli registrati negli anni Settanta.
I tumori del sangue sono quelli che presentano un 90% di sopravvivenza.
Anche Elena Santarelli ha un figlio di 8 anni molto malato ed è molto probabile che anche la sua famiglia trarrà beneficio dal fondo recentemente istituito.
Carlo Alfredo Clerici, ricercatore di psicologia generale presso l’Università Statale di Milano e dirigente medico presso il servizio di psicologia clinica dell’Istituto nazionale dei Tumori di Milano, spiega cosa deve fare una famiglia in cui un figlio ha ricevuto una diagnosi simile.
Non tutti i centri oncologici pediatrici, per esempio, hanno uno staff dedicato al sostegno psicologico, nei piccoli centri, per esempio, si offre la consulenza di solito.
“La cultura medica intorno al bambino malato grave è un problema che coinvolge tanti attori diversi: il minore e la famiglia in primo luogo” dichiara su Vita.
Il primo passo che si svolge nei centri dove vi è l’assistenza psicologica è atterrare le persone in un contesto traumatico molto duro.
A volte le famiglie devono trasferirsi lontano da casa.
Se queste persone giungono in un luogo che le accoglie il malato e i famigliari possono attivare le proprie risorse.
Inoltre esiste una prassi nella gestione dei casi, tenendo presente che ognuno è diverso.
Infine un accorgimento: “si deve tenere presente che la cura dei bambini non rende economicamente. Per questo avviene quasi esclusivamente in strutture pubbliche. Questo è motivo di grande orgoglio e credo anche indicativo della serietà e bontà delle risorse messe in campo.”
Unimamme voi cosa ne pensate di questa nuova normativa?
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