Tra i contagiati c’è anche un neonato.
Una situazione che desta preoccupazione per le possibili conseguenze della malattia infettiva, che non vanno sottovalutate perché possono essere molto gravi, perfino letali.
Com’è successo ad un uomo della stessa città ligure, morto lo scorso 5 gennaio per complicanze respiratorie. Anche se la il suo caso di contagio non riguarda quelli contratti in ospedale.
La notizia ha destato un certo allarme per il numero dei casi e soprattutto l’origine del contagio di morbillo nella città di Sanremo: 13 contagiati in un mese, in ospedale.
I primi due casi hanno riguardato una ginecologa e un’ostetrica del reparto di pediatria e ostetricia dell’ospedale di Sanremo e si erano manifestati a dicembre. Le due pazienti ora sono guarite.
Gli altri casi di morbillo riguardano 9 adulti che hanno frequentato il reparto di ostetricia, un neonato e una tredicenne. Come riporta il sito web Ansa.it.
A suscitare maggiori preoccupazioni è stato il contagio del neonato, per le gravi complicazioni che la malattia infettiva può provocare. Tra queste c’è l’encefalite.
Il piccolo è stato ricoverato all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova, ma dopo qualche giorno è stato dimesso, come ha comunicato lo stesso ospedale.
Non si conosce ancora l’origine del contagio di morbillo. La ginecologa e l’ostetrica potrebbero aver contratto la malattia infettiva da un paziente o da un visitatore. Comunque la Asl Imperiese ha accertato che tutti gli altri 11 pazienti sono stati contagiati per aver frequentato il reparto di pediatria e ostetricia e nessuno era vaccinato.
Tra i casi c’è anche il marito di una partoriente, che non si è ammalata, per aver contratto il morbillo da piccola, e per fortuna nemmeno il suo bambino appena nato.
Cinque dei contagiati sono stati ricoverati nel reparto di malattie infettive dello stesso ospedale di Sanremo, gli altri invece sono in cura a casa.
L’età dei pazienti è compresa tra i 30 e i 45 anni, eccetto la ragazzina di 13 anni.
Secondo il direttore generale della Asl Marco Damonte Prioli, il morbillo si sarebbe diffuso da un bambino che durante il ricovero non aveva manifestato i sintomi della malattia.
I casi di morbillo che si sono verificati, dal mese di dicembre ad oggi, sono stati 15. Il direttore generale ha affermato: “Non siamo davanti ad una epidemia, nessun allarmismo“.
Nel frattempo, però, sempre a Sanremo, è morto un uomo di 41 anni a causa di una complicanza polmonare causata dal morbillo. Il decesso è avvenuto il 5 gennaio in ospedale, nel reparto di malattie infettive, dove l’uomo era stato ricoverato il giorno prima per problemi respiratori. Il paziente non aveva particolari problemi di salute, a parte il sovrappeso e una leggera ipertensione.
L’uomo, autista di autobus e padre di due bambini, aveva contratto la malattia infettiva a fine dicembre, ma il suo caso di contagio non è collegato a quelli del reparto di ostetricia.
Questo caso dimostra come il morbillo sia una malattia assolutamente da non sottovalutare. Molti dicono “lo abbiamo preso da bambini e non è successo niente”, ma la malattia può avere conseguenze drammatiche, e purtroppo non così rare come si pensa.
Inoltre, l’Italia ha conquistato il non invidiabile primato europeo per casi di morbillo dal 1° ottobre 2016 al 30 settembre 2017.
Il morbillo, come si legge sul sito web Epicentro dell’Istituto superiore di sanità, provoca principalmente un’eruzione cutanea, simile a quelle della rosolia o della scarlattina.
La malattia dura tra i 10 e i 20 giorni.
I primi sintomi sono simili a quelli di un raffreddore (tosse secca, naso che cola, congiuntivite), con una febbre che diventa sempre più alta.
Successivamente appaiono dei puntini bianchi all’interno della bocca. Dopo 3-4 giorni, appare l’eruzione cutanea caratteristica (esantema), composta di piccoli punti rosso vivo, prima dietro le orecchie e sul viso, e poi su tutto il resto del corpo.
L’eruzione dura da 4 a 7 giorni, l’esantema scompare a cominciare dal collo. A volte, rimane una desquamazione della pelle per qualche giorno.
La diagnosi della malattia si fa solo per osservazione clinica.
Il periodo di incubazione del morbillo è di circa 10 giorni: inizia all’entrata del virus nell’organismo e finisce all’insorgenza della febbre.
La contagiosità si protrae fino a 5 giorni dopo l’eruzione cutanea, ed è massima tre giorni prima, quando si ha la febbre.
Il morbillo è una malattia altamente trasmissibile e il contagio avviene soprattutto per via aerea.
Non esiste una cura specifica. Si possono trattare i sintomi (terapia sintomatica), ma non la causa: paracetamolo per abbassare la febbre, sciroppi per calmare la tosse, gocce per gli occhi.
Se una donna contrae il morbillo in gravidanza, il bambino può nascere prematuro.
Se il morbillo non si cura, però si può prevenire con la vaccinazione, trivalente (MPR: morbillo-parotite-rosolia) o quadrivalente (MPRV: morbillo-parotite-rosolia-varicella). Vaccino che, insieme all’esavalente (poliomielite, tetano, difterite, epatite B, Haemophilus influenzae B, pertosse), dallo scorso luglio è obbligatorio per i bambini e ragazzi da 0 a 16 anni.
Le complicazioni sono dovute principalmente a superinfezioni batteriche:
e si riscontrano più spesso nei neonati, nei bambini malnutriti o nelle persone immunocompromesse.
Il morbillo causa tra le 30 e le 100 morti ogni 100.000 persone colpite. Un morto ogni 1.000/2.000 persone.
Anche Roberto Burioni è intervenuto sul caso dell’uomo morto a Sanremo:
Come commentare unimamme? Voi avete vaccinato i vostri figli e vi siete vaccinate voi stesse?
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