Care unimamme avevamo già parlato del latte in polvere contaminato che aveva costretto al ritiro di 7 mila barattoli prima di Natale.
Ora però la situazione è diventata di proporzioni gigantesche.
Besnier si dice ovviamente molto dispiaciuto, ma ovviamente non può sottrarsi all’evidenza: “Oggi ci concentriamo sulle nostre responsabilità e non su quelle degli altri”.
“Il nostro mestiere è quello di mettere sul mercato dei prodotti sicuri” – ha detto – “Se non è stato il caso, è una nostra responsabilità”, “ci sono stati dei mancamenti da parte nostra sulle procedure“.
La situazione è piuttosto compromessa: sono 83 le nazioni coinvolte e 12 milioni di scatole ritirate dal mercato.
Besnier ha cercato di rassicurare i consumatori; quelle confezioni non verranno più vendute e stanno venendo ritirare dai punti vendita.
“Secondo quanto detto dal ministero della Salute, 35 bambini si sono malati. Non ci sono più casi dall’8 dicembre. Ne è accaduto uno in Spagna ad ottobre“.
Besnier si dice molto dispiaciuto per il fatto che le vittime coinvolte sono bambini molto piccoli: “Il fatto che sia successo a bambini più piccoli di 6 mesi, è per noi, per me, motivo di grande inquietudine“.
Per il futuro l’azienda ha deciso di prendere provvedimenti: “Faremo un piano di controllo sanitario ancora più ristretto e discuteremo con le autorità. La nostra priorità assoluta è la sicurezza”.
A dicembre il gruppo aveva 7 mila tonnellate di latte in polvere e altri marchi per bambini provenienti dallo stabilimento di Craon, a nord ovest della Francia, dopo che appunto 35 bambini si sono ammalati di salmonella. Purtroppo però il latte è rimasto ancora nei negozi e ha continuato ad essere venduto.
Carrefour, Leclerc, Auchan hanno ammesso di avere anche loro delle responsabilità, ma accusano Lactalis d aver trasmesso i dati errati per il ritiro del prodotto.
Lo stabilimento Lactalis di Craon era già stato sotto accusa nel 2005 per casi di salmonella (forse l’azienda non ha poi provveduto alle misure necessarie per evitare la contaminazione?)
Si annuncia una causa enorme da parte dell’associazione dei consumatori. Intanto – per chi se lo stesse chiedendo – in Italia, Lactalis che controlla Parmalat, questo tipo di latte non è stato venduto. Ma non è una consolazione, e poi come abbiamo già detto, ci sono mamme che acquistano il latte online, quindi facciamo attenzione.
E voi unimamme cosa ne pensate?
Intanto vi lasciamo con il post che parla di elementi cancerogeni nel latte in polvere dei neonati.
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