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Indurre il parto dopo che le acque si sono rotte è sicuro

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Valentina Colmi

Le paure sul parto indotto sono ingiustificate secondo uno studio dell’Università di Tel Aviv che mostra che il parto naturale e spontaneo e quello indotto seguito dalla rottura del sacco amniotico sono simili per la venuta al mondo dei bambini.

Il parto indotto – il processo inizia usando della prostaglandina – ha sempre avuto una cattiva reputazione” ha detto l’autore principale  il Dr. Liran Hiersch, che ha guidato lo studio assieme al  Dr. Eran Ashwal, entrami della TAU’s Sackler School of Medicine e Helen Schneider Hospital del Rabin Medical Center.

Le persone hanno l’idea che il naturale sia meglio, inclusa la nascita. Ma l’induzione non è necessriamente più pericolosa per una madre di Madre Natura stessa”. 

Lo studio – pubblicato recentemente negli Archives of Gynaecology and Obstetricsha indagato sul fatto che molte madri in attesa sono spaventate dall’essere indotte artificialmente e che viene detto loro che l’induzione potrebbe causare:

  • un battito cardiaco fetale più basso
  • un rischio aumentato di infezioni per mamma e figlio
  • la rottura dell’utero
  • eccessivo sanguinamento dopo il parto

“Abbiamo scoperto che l’induzione produce mamme in salute così come i bambini, i rischi sono gli simili a quelli di un parto spontaneo” ha detto Hiersch.

I ricercatori hanno valutato il parto di 625 donne del Rabin Medical Center in Israele con una prolungata e prematura rottura delle membrane o della rottura delle acque. Le donne le cui acque non si sono rotte dopo essere entrate in travaglio in 24 ore hanno avuto l’induzione con la prostaglandina.  Le donne nel gruppo dell’induzione si sono viste aumentare il rischio di cesareo, ma i ricercatori credono che questo sia dovuto ad un blocco nel canale del parto e non all’induzione in sé.

L’induzione artificiale è possibile per tutte quelle mamme che:

  • sono andate oltre di due settimane al termine
  • che hanno la pressione alta
  • diabete
  • che hanno un’infezione uterina
  • che non hanno le contrazioni nonostante la rottura delle acque

“Questo studio ci dà come medici professionisti la rassicurazione di cui avevamo bisogno per continuare a fare quello che sappiamo. Si spera che questo rassicurerà anche le pazienti, che è la cosa più importante” ha detto  Hiersch.

E voi unimamme cosa ne pensate? Avete avuto esperienza di parto indotto? Intanto vi lasciamo con il post che parla di parto indotto: ecco perché bisognerebbe evitarlo. 

Valentina Colmi

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