Sta per arrivare il 10 marzo 2018, l’ultimo termine di scadenza per effettuare le 10 vaccinazioni obbligatorie, introdotte dal decreto Lorenzin, e in diversi centri vaccinali d’Italia è caos. La corsa al vaccino, da parte dei genitori non in regola con il calendario vaccinale, ha causato un comprensibile sovraccarico di lavoro, con il rischio di non fare in tempo per il 10 marzo. Ecco la situazione.
Il decreto Lorenzin sulle vaccinazioni obbligatorie, convertito in legge a luglio 2017, ha introdotto le vaccinazioni obbligatorie contro 10 malattie per i bambini e ragazzi da 0 a 16 anni.
In fase di approvazione della legge i vaccini obbligatori sono passati da 12 a 10.
I vaccini obbligatori:
I vaccini compresi nell’esavalente si fanno intorno al terzo mese di vita del neonato. Quelli compresi nel quadrivalente tra il tredicesimo e il quindicesimo mese di vita. Il vaccino contro la varicella è obbligatorio solo per i nati nel 2017.
Ci sono poi i vaccini per quattro malattie, non obbligatori ma importanti e fortemente consigliati dalle Asl:
Tutte le vaccinazioni, obbligatorie e raccomandate, sono gratuite.
I 10 vaccini obbligatori sono necessari per poter iscrivere i bambini agli asili nidi e alle scuole materne oppure per non essere sanzionati nel caso di bambini e ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo, dalle elementari alla seconda superiore.
Le multe per chi non fa vaccinare i figli vanno da 100 a 500 Euro, le sanzioni saranno comminate in base alla gravità dell’infrazione.
Le Asl dovranno essere attive nella ricerca di coloro che non hanno completato il calendario vaccinale e sollecitare alla vaccinazione, anche contro le quattro malattie per le quali non sussiste l’obbligo.
Per andare incontro alle famiglie, visti i tempi stretti tra l’introduzione delle vaccinazioni obbligatorie e l’inizio della scuola, i Ministeri della Salute e dell’Istruzione hanno consentito ai genitori, per l’anno scolastico 2017/2018, di presentare un documento di autocertificazione che attesti la richiesta alla ASL di effettuare le vaccinazioni mancanti. Successivamente, la documentazione che prova l’avvenuta vaccinazione dovrà essere presentata alle scuole entro il 10 marzo 2018.
La scadenza del 10 marzo 2018 comincia ad avvicinarsi e ancora molti genitori devono far vaccinare i figli.
Ci sono poi quei genitori, rigorosamente no vax, che hanno usato l’autocertificazione come tattica per prendere tempo: non hanno prenotato alcun appuntamento per la vaccinazione dei figli e non sono assolutamente interessati a farlo.
Nel frattempo, gli altri genitori sono impegnati nel completamento delle vaccinazioni dei figli, ma il sovraffollamento che si è formato nei centri vaccinali, con i numerosi appuntamenti in scadenza, sta dando qualche problema.
L’ex presidente della Società italiana di igiene, Carlo Signorelli, lancia l’allarme: i centri vaccinali “sono in crisi, sovraffollati e sotto organico”. In vista della scadenza del 10 marzo, sono sotto pressione per completare le vaccinazioni obbligatorie. I centri vaccinali, spiega Signorelli, “sono in tilt per 3 concomitanze“:
Spesso, poi “manca personale“, ha aggiunto Signorelli. Una circostanza che allunga i tempi.
Da “sei mesi a questa parte i centri vaccinali sono molto sotto pressione e temo che lo saranno fino alla scadenza di legge del 10 marzo“, ha detto ancora Signorelli. Ma il problema “è anche legato ad un fattore di mancanza di organico. La Società italiana di igiene ha aveva chiesto – ha ricordato Signorelli – che, in concomitanza con l’introduzione dei viì, si provvedesse anche a garantire un supporto ai centri vaccinali potenziando il personale proprio in vista del maggior carico di lavoro. Ciò spesso non è avvenuto e molti centri sono dunque sotto organico”.
La situazione, comunque, non è la stessa in tutta Italia: la gestione dei centri vaccinali “attiene alle singole Regioni. Proprio per questo, non si può generalizzare e la situazione varia da Regione a Regione, perché l’organico è diverso ed anche l’organizzazione“. “In alcune Regioni come Veneto e Friuli Venezia Giulia, le vaccinazioni nei centri non sono effettuate solo dai medici ma pure da assistenti sanitari con la supervisione del medico. In questi territori le cose vanno meglio perché il carico di lavoro è smaltito da più figure“, ha concluso Signorelli.
Le cose dovrebbero andare meglio per l’anno scolastico 2018/2019, per il quale sono partite le iscrizioni online, perché ci sarà più tempo per effettuare le vaccinazioni obbligatorie previste dalla legge. All’atto dell’iscrizione si potrà presentare sempre un’autocertificazione sulle vaccinazioni effettuate o copia della prenotazione dell’appuntamento presso l’Asl. Quindi ci sarà tempo fino al 10 luglio 2018 per presentare la certificazione definitiva che provi l’avvenuta vaccinazione. Questa scadenza è prevista dalla legge e dalla circolare del ministero dello Salute del 16 agosto scorso.
Inoltre, per la data del 10 luglio 2018 potrebbe essere già stata attuata la norma legislativa, introdotta dal Dl fiscale, che permette lo scambio di dati su supporto informativo tra le scuole e le Asl, anticipando quanto già previsto dal decreto vaccini per l’anno scolastico 2019/2020. Con le comunicazioni e lo scambio di dati tra Asl e scuole, i genitori non dovranno più presentare la documentazione.
Dei problemi nei centri vaccinali si è occupata l’agenzia Ansa.
Voi, uimamme che ne pensate? Avete fatto vaccinare i vostri figli?
Per informazioni sui vaccini vi consigliamo di consultare la pagina dedicata alle vaccinazioni sul sito web di EpiCentro, portale dell’Istituto Superiore di Sanità.
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