Neonata adottata da coppia gay muore. Uno dei due padri condannato

Elsie Scully-Hicks PA

Una vicenda che ha scosso profondamente l’opinione pubblica inglese e ha sollevato un acceso dibattito sul tema delle adozioni. Una neonata di 18 mesi è morta poco dopo essere stata formalmente adottata da una coppia di omosessuali. Uno dei due padri è stato condannato all’ergastolo.

Neonata adottata: condannato uno dei due padri della coppia adottiva

Una vicenda che risale a qualche mese fa e che ha scosso profondamente l’opinione pubblica britannica e non solo, richiamando l’attenzione anche sul tema delle adozioni e sulle modalità e i controlli con cui vengono effettuate.

Elsie era una bambina di soli 18 mesi quando è morta, appena due settimane dopo essere stata adottata da una coppia di giovani omosessuali. Il decesso della piccola risale al maggio del 2016 e nel novembre del 2017 uno dei suoi due padri adottivi, Matthew Scully-Hicks, istruttore di fitness 31 anni, è stato condannato all’ergastolo per omicidio. L’uomo è stato ritenuto colpevole dell’omicidio della bambina.

Scully-Hicks e suo marito avevano già avuto in affido la bambina per otto mesi, prima dell’atto formale di adozione, e già durante questo periodo si erano verificati maltrattamenti e violenze contro la piccola. Elsie era stata portata più volte in ospedale per almeno un paio di “incidenti” gravi, che in realtà non erano tali e che, secondo gli inquirenti, le furono procurati sempre dal violento padre adottivo. In una circostanza la bambina si era rotta una gamba, mentre in un altro caso la bambina era caduta dalle scale, non incidentalmente, ma buttata giù.

È incredibile che questi incidenti, che avrebbero dovuto insospettire i medici non siano stati, a quanto pare, denunciati alle autorità. Ma soprattutto è incredibile che gli assistenti sociali, che durante gli otto mesi di affido, facevano regolarmente visita alla coppia di papà, non si siano accorti di nulla. Stando almeno a quanto scrive la stampa britannica. Non si tratta infatti di criminalizzare genitori gay, in questo caso; ma lascia sgomenti l’incapacità o la negligenza nell’aver valutato la coppia di genitori.

Come riportano i giornali, Matthew Scully-Hicks aveva addirittura lasciato il lavoro per occuparsi a tempo pieno della bambina, evidentemente senza essere in grado di farlo. In diverse occasioni i vicini hanno detto di averlo sentito inveire contro la piccola Elsie, utilizzando anche termini molto volgari. L’uomo pare fosse esasperato dalla piccola, chiaramente non aveva la più pallida idea di come occuparsi di una neonata, con tutte le esigenze e i “problemi” che i neonati hanno: pianti, coliche, difficoltà a dormire alla notte. Tutte le mamme del mondo sanno quanto è impegnativa la cura di un neonato o bimbo piccolo. Ma è l’amore per figli che dà la forza di superare anche i momenti più difficili, quelli in cui tutto sembra crollare, in cui sembra prevalere la sensazione di non farcela.

Matthew Scully-Hicks Credit: Wales News Service

Si fa fatica a capire come mai avesse desiderato essere padre, per di più a tempo pieno, un uomo che faceva tutt’altra vita, un uomo che avrebbe dovuto sapere le difficoltà a cui andava incontro, ma che si è dimostrato palesemente inadeguato. Una inadeguatezza che ha espresso con la violenza contro quella povera bambina che avrebbe dovuto invece proteggere e curare.

La piccola Elsie era figlia di una madre tossicodipendente a cui era stata tolta per darla in adozione. Nemmeno la donna materna era riuscita ad adottare la donna. I neonati figli di tossicodipendenti possono soffrire di crisi di astinenza, per colpa degli stupefacenti assunti dalla madre durante la gravidanza. Hanno dunque bisogno di cure specifiche, attenzioni speciali non solo fisiche ma anche emotive. Hanno bisogno del massimo affetto e amore.

Elsie era una bambina dolcissima e sorridente, come mostra la foto sopra. Nonostante avesse di fatto perso la mamma.

Le indagini hanno accertato che nel maggio del 2016, al culmine dell’ennesimo episodio di violenza, il padre adottivo aveva preso Elsie per la vita e le aveva sbattuto violentemente e ripetutamente la testa contro una superficie dura. La bambina è morta dopo un’agonia di quattro giorni in ospedale. Dall’autopsia sono emerse sul corpicino della piccola tre emorragie cerebrali, una emorragia retinale, fratture multiple al cranio e diverse costole rotte. Una violenza inaudita.

Dopo la prova di questa brutale violenza contro la bambina Matthew Scully-Hicks è stato lasciato dal marito Craig, sconvolto da quanto era successo.

Riconosciuto colpevole, Matthew Scully-Hicks è stato condannato all’ergastolo a novembre 2017.
Secondo quanto riferito dal quotidiano Guardian, i servizi sociali visitavano regolarmente la coppia di padri adottivi. Nessuno, però, si sarebbe accorto delle violenze perpetrate contro “un essere indifeso e vulnerabile”, come ha detto il giudice che ha condannato Matthew Scully-Hicks.

Nel Regno Unito tutti si sono chiesti con sgomento come è stato possibile che una bambina, sottratta appena nata alla madre tossicodipendente, sia potuta finire nelle mani di uomo così violento. Un’indagine è stata aperta anche sui servizi sociali.

Purtroppo non sono rari i problemi nelle adozioni, concesse con leggerezza. Seppure non con conseguenze così drammatiche, vi abbiamo riferito anche dei problemi delle adozioni in Italia, anche se più che altro di natura burocratica e organizzativa.

C’è poco da commentare unimamme.

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