Unimamme, torniamo sull’argomento pedofilia per segnalare una drammatica situazione che si sta verificando in Afghanistan.
Pedofilia: il caso dell’Afghanistan
Forse nessuno di noi, prima d’ora, aveva sentito parlare dei bacha bazi, bambini abusati e umiliati per il divertimento degli adulti.
Il nome significa “bambini per gioco“, quindi una sorta di giocattolo nella mani di persone senza scrupoli.
Si tratta di piccoli tra gli 8 e i 14 anni rapiti dalle loro famiglie o adescati nelle strade che vengono costretti a ballare indossando abiti femminili e a soddisfare sessualmente i loro proprietari.
L’omosessualità è vietata in Afghanistan ma non la pedofilia, che invece è accettata e diffusa nelle zone gestite dal talebani.
I padroni di questi bambini sono uomini potenti, molto ricchi, spesso sono militari o signori della guerra.
Nessuno fino a questo momento si è opposto a loro e nemmeno i ragazzi hanno mai provato a ribellarsi ai loro aguzzini anche perché per il reato di omosessualità i giovani potrebbero rischiare la condanna a morte.
A 18 anni i ragazzi verrebbero poi liberati, ma la loro vita purtroppo spesso è segnata.
Di recente le autorità hanno pensato di punire lo sfruttamento dei bacha bazi con pene severe fino a 7 anni di carcere, ma chissà se saranno applicate.
Unimamme, voi conoscevate questa terribile pratica?
Noi vi lasciamo con una campagna contro il turismo sessuale.