Il caso dei 13 figli dei coniugi Turpin, sequestrati e torturati per anni dai loro stessi genitori, continua ad arricchirsi di dettagli raccapriccianti.
Qualche giorno fa vi avevamo parlato della coppia californiana che teneva i tredici figli in catene, mentre le indagini si approfondiscono, la loro posizione si sta notevolmente aggravando.
I figli, dai 2 ai 29 anni, venivano picchiati, incatenati al letto, lasciati senza cibo e costretti a fare la doccia solo una volta l’anno.
I danni riportati dopo anni vissuti così sono molto seri, tutti i giovani hanno subito un rallentamento nella crescita fisica e cognitiva.
Quando i poliziotti sono entrati in casa, dopo essere stati chiamati da una delle sorelle, di 17 anni, ma che ne dimostra 12, la scena davanti ai loro occhi è stata peggiore di un film dell’orrore.
La puzza era insostenibile perché ai ragazzi non era concesso nemmeno di andare in bagno e dovevano fare i loro bisogni vicino al letto.
Ora i Turpin sono accusati di torture, abusi sui bambini e prigionia, il padre persino di atti osceni davanti a minori.
Davanti a queste accuse la coppia si è però proclamata innocente.
“Quello che è iniziato come negligenza è diventato abuso di bambini grave, pervasivo e prolungato” ha sostenuto il procuratore.
I Turpin si sono trasferiti nel 2010 in Texas e i maltrattamenti sarebbero cominciati in quel periodo. Inizialmente i ragazzi venivano legati con delle corde, ma quando uno di loro si è liberato i genitori sono passati a catene e lucchetti.
Per un certo periodo i ragazzi hanno vissuto in una casa separata da quella dei loro aguzzini, venivano rinchiusi nelle loro stanze e lasciati senza cibo.
Se sbagliavano qualcosa venivano picchiati o soffocati.
I ragazzi non hanno mai ricevuto cure odontoiatriche e non vedevano un medico da più di 4 anni.
La figlia di 29 anni pesa 37 chili.
Mentre i figli soffrivano la fame i genitori si concedevano ogni cosa e a volte mettevano davanti alla finestra torte che i ragazzi non potevano mangiare.
Il procuratore Hestrin ha commentato tutto questo come “una condotta depravata“.
L’unico sollievo, per le vittime, come si legge sul Corriere, era quello di poter tenere un diario. E da questi gli inquirenti sperano di trovare nuovi indizi e prove.
Ora i genitori rischiano l’ergastolo.
Una storia assurda che ci spinge ad essere più amorevoli con i nostri figli ma anche ad essere più attenti e premurosi nei confronti di altri bambini, che hanno solo la sfortuna di essere nati in una famiglia sbagliata. Per non parlare dei parenti, zii e nonni: i bambini hanno bisogno di tutti noi, non dimentichiamolo!
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