“No alla maternità surrogata” è il grido delle femministe.
Le associazioni femministe si schierano apertamente e dicono no all’utero in affitto, no al mercato della procreazione e no al bambino come oggetto di scambio.
La pratica di portare avanti una gravidanza per conto di altre persone, che diventano i genitori del bambino portato in grembo e partorito, i chiama gestazione per altri (Gpa). Pratica che può essere gratuita o con rimborso spese oppure a pagamento. Consentita in diversi Paesi nel mondo. Non in Italia.
Una presa di posizione netta, a fronte della quale viene chiesto un impegno ai partiti, mentre un appello è rivolto agli elettori:
Le associazioni femminili Se Non Ora Quando Libere, ArciLesbica e il Coordinamento italiano della Lobby europea delle donne, altre associazioni e gruppi, donne singole, esponenti di spicco della società civile e del femminismo, come Lorella Zanardo, Elvira Reale, Raffaella Sapegno e Susanna Tamaro, chiedono a gran voce che in Italia sia mantenuto il divieto della maternità surrogata o utero in affitto.
A questo scopo hanno inviato una lettera appello ai segretari dei partiti per chiedere l’impegno a mantenere e rendere efficace il divieto alla maternità surrogata. Si tratta di un principio di civiltà e di rispetto della libertà delle donne, affermano le associazioni femministe e le donne.
Scrivono le donne nella lettera-appello:
“Siamo una rete di associazioni, gruppi e singole che intendono far valere – tra i principi fondativi della nostra civiltà e di una visione ricca della libertà delle donne – il rispetto della personalità femminile, la procreazione come atto libero non soggetto al mercato e la salvaguardia dell’umanità del bambino che non può essere oggetto di scambio. La pratica della maternità surrogata, in qualsiasi forma venga presentata, contravviene all’insieme di questi principi. La Corte costituzionale in una recente sentenza lo ha ribadito sostenendo che la maternità surrogata ‘offende in modo intollerabile la dignità delle donne e mina nel profondo le relazioni umane‘. D’altra parte la maggioranza del popolo italiano, come un recente sondaggio ha rilevato, resta fermamente contraria alla surrogata.
Vi chiediamo pertanto di impegnarvi a rispettare il divieto di tale pratica previsto dal nostro ordinamento, di assumere misure per impedirne l’aggiramento e di agire a livello internazionale perché la gpa venga progressivamente abolita.
Noi saremo impegnate, nella prossima campagna elettorale, a valutare la coerenza dei programmi e delle candidature. Faremo campagna invitando a non votare candidati o candidate che manifesteranno posizioni contrarie al mantenimento del divieto“.
Le associazioni femministe entrano così nella campagna elettorale in corso per contrastare la maternità surrogata. A questo scopo hanno anche lanciato una petizione sul sito Change.org.
Quello della maternità surrogata è un tema caldo, al centro di accesi dibattiti e polemiche, come è accaduto lo scorso ottobre durante una puntata della trasmissione Chakra condotta da Michela Murgia su Rai3. Anche se al momento la pratica dell’utero in affitto non dovrebbe essere introdotto, almeno non nell’immediato futuro, nel nostro ordinamento.
Non è un tema al centro del dibattito politico e la maggior parte degli italiani è contraria e solo una minima parte, anche tra i favorevoli, vi farebbe ricorso. A differenza di quanto accade in altri Paesi del mondo, come Stati Uniti e Canada.
La maternità surrogata, poi, è vietata in diversi Paesi europei ed è stata bocciata e condannata sia dal Parlamento europeo e il Consiglio d’Europa (organizzazione internazionale che si occupa di diritti umani, da non confondere con la Ue).
Il Parlamento europeo ha respinto la maternità surrogata nella Relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo, che al paragrafo 114 del capitolo sui “Diritti delle donne e delle ragazze” riporta: “condanna la pratica della surrogazione, che compromette la dignità umana della donna”.
Il Consiglio d’Europa, dopo aver bocciato la relazione a favore della maternità surrogata, nel marzo del 2016, con 16 voti contro 14, ha approvato in seno alla commissione salute dell’assemblea parlamentare un documento di manifesta condanna, in cui si legge: “L’utero in affitto dovrebbe essere proibito perché è una violazione della dignità umana, comporta il rischio di ridurre i bambini a una merce e può portare allo sfruttamento delle madri surrogate”. Un successivo voto, a ottobre 2016, dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha bocciato la maternità surrogata.
La gestazione per altri è vietata anche in Francia e proprio in questi giorni il leader della formazione di sinistra “La France Insoumise”, Jean-Luc Mélenchon ha ribadito il suo no alla maternità surrogata, affermando che “non esiste il diritto al bambino“. Il leader politico ha teme la mercificazione del corpo dei più poveri con la gestazione per altri. Mélenchon ha detto di essere pronto ad aprire al dibattito sulla gestazione per altri “quando gli verrà presentata una donna miliardaria pronta a fare un bambino gratuitamente per una donna povera di una bidonville“.
“Nella gestazione per altri c’è una illusione e una ingiustizia sociale totale… Il corpo, di per sé e nella sua intimità, non può essere un oggetto di mercificazione“, ha detto Mélenchon, sottolineando: “Non c’è un diritto al bambino. Non esiste. Ci sono i diritti dei bambini. Ma non c’è il diritto al bambino”, ha ripetuto, come riportato L’Express.
Che ne penate unimamme? E’ stata anche lanciata una petizione su Change, la firmerete?
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